Gelateria Godot - La storia del locale, all'incrocio tra il surreale ed il gusto

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Il logo stilizzato della gelateria Godot di Rovigo
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Gelateria Godot – La storia del locale, all’incrocio tra il surreale ed il gusto

Ci sono storie che sembrano vive già mentre le racconti. Perchè ti accorgi, mentre parli, che stai raccontando anche te stesso. Che, in fondo, è stata la storia stessa a decidere per te. Come se ne facessi già parte. Ed allora anche i particolari acquistano una connotazione propria. A cominciare dal nome, dal surreale, dalle strade. Che, mai come in questo caso, acquistano senso. C’è la strada dell’attesa, di Vladimiro ed Estragone, e quelle di Rovigo, che, come per magia sembrano incrociarsi.

Le strade

Quando finisci di percorrere via Nazario Sauro, ti trovi davanti ad un incrocio, magnificamente sorvegliato dalla Chiesetta delle Fosse (Oratorio della Beata Vergine di Pompei). C’è via Fiume, via Gorizia, via Piave, via Piva, via Magro. Non ci sono Vladimiro ed Estragone ad aspettare, ma Paola (rodigina) ed Elio (maremmano). E’ qui che lei lo porta ed è qui che lui immagina l’unico posto possibile per aprire una gelateria. Elio è stato per anni consulente di prodotti per la gelateria in un’azienda che ha curato dalla nascita. Poi l’esperienza finisce, lui sa che la gelateria di famiglia, in Maremma, lo chiama, ma non si sente ancora pronto.

La gelateria Godot

Una coppa della gelateria Godot a Rovigo

“Godot è nato per caso, oppure la vita mi ha portato ad un punto tale che non potevo far altro che creare qualcosa che, per me, fosse surreale”, così ci dice Elio, raccontando come siano stati importanti gli incroci. “I fatti, come vuole la trama dell’opera, si svolgono in un incrocio di vie polverose. Con il delirante dialogo tra due barboni ed il passaggio di due viandanti”. E questo assurdo, questo surreale, non poteva che portare a Beckett. Mentre sono a Novara per una consulenza, insieme al suo amico e socio (d’animo, come lo definisce Elio) Edoardo, si accorgono che la gelateria che avrebbe dovuto aprire e per la quale era stato richiesto il loro supporto era in realtà già bella e pronta da oltre sei mesi. Elio chiede al proprietario se per caso non stesse aspettando Godot, per aprire la porta del negozio. Eccolo il nome, che gli rimane aggrappato, alla bocca ed al cuore.

Ed allora insieme alla moglie Paola, ad Edoardo e Laura aprono la gelateria.

Vacca Stracca

La linea Vacca Stracca della gelateria Godot a Rovigo

“In comune con Godot avevo molte cose, come l’essere barbone in un incrocio di strade, che un momento erano filosofiche e un momento dopo reali. Devo dire che questi nove, ormai quasi dieci anni sono volati e nell’aria c’è sempre attesa di novità”. Una di queste è la linea che vuole rispondere alle esigenze di tante persone che hanno bisogno di un prodotto diverso e senza latte. Il problema principale, ci spiega Elio, era la sostituzione della parte grassa e cremosa che serve a dare struttura al gelato e che è rappresentata dalla panna fresca. Che però, ovviamente, non è adatta alle persone intolleranti al lattosio. In questa ricerca, verso la perfezione alla digeribilità, scarta l’olio di palma e di cocco, e si concentra sul burro di cacao, il più nobile tra i vegetali e che il nostro organismo digerisce senza problemi. E’ cosi che nasce la linea “Vacca Stracca”, attenta sia alla stagionalità che al classico.

Accanto a questa linea troviamo i classici (la doppia nocciola, il cioccolato monorigine, il pistacchio) e i gusti inventati dalla gelateria : Turbami, Il gatto e la volpe (cioccolato bianco variegato alla nutella), Leopolda, Fior di Agrumi, Il velo di Jasmine (con mascarpone e datteri).  Il locale ha sempre un grande occhio di riguardo verso la stagionalità dei prodotti e, l’estro di Elio, trova terreno fertile.

Il consiglio è quello di concedersi una pausa, prendersi un momento per decidere cosa assaggiare e poi perdersi (e riperdersi) in questo tripudio di gusti che è una gioia per il palato. Sarà bello far compagnia a Vladimiro ed Estragone, aspettando Godot.

Gelateria Godot – La storia del locale, all’incrocio tra il surreale ed il gusto ultima modifica: 2017-11-16T18:30:12+01:00 da Alessandro Effe

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