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Coronavirus, attiva in Polesine la prima autostaffetta

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Siamo ancora in piena emergenza e stiamo gestendo i giorni di una quarantena che, come pare, non terminerà i 3 di Aprile. Sabato sera, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha diramato, in una nuova conferenza stampa, delle ulteriori disposizioni restrittive circa gli spostamenti ed l’apertura di fabbriche ed altre attività lavorative. E’ stato infatti deciso che, d’ora in avanti, resteranno aperte solo le attività considerate essenziali. Per questo motivo è stato diramato un elenco con rispettivi codici Ateco (quelli che identificano il codice merceologico di attività) legato a tutte quelle aziende che potranno (dovranno) continuare la loro attività produttiva. Nel frattempo, in ogni caso, alcuni governatori regionali hanno preso anche ulteriori decisioni atte a contenere il contagio.

La situazione a Rovigo

Ricordiamo che, ad esempio, la Lombardia è risultata pesantemente colpita dai contagi e che la situazione in alcune aree (Milano e Bergamo) è ai limiti del sopportabile a livello sanitario. Gli ospedali e le terapie intensive sono infatti, quasi al collasso. Ieri, comunque, il bollettino della Protezione Civile ha fatto intravedere timidi segnali di freno, nei contagi e nei morti. Ci auguriamo, ovviamente, che questo trend sia destinato a diventare quotidianità. Perchè di belle notizie non vi è mai troppa fame. Anche Rovigo è ovviamente, interessata. Il direttore generale Antonio Compostella definisce ancora in fase evolutiva la situazione nella nostra provincia.

Quello che sta succedendo in Italia è paragonabile a quanto successo in Cina. La curva epidemiologica di Wuhan è simile a quella della Lombardia mentre la curva della Provincia della Hubei è simile a quella dell’Italia. La numerosità delle popolazione è simile. In Veneto, in particolare, la curva delle positività continua ad aumentare del 10%, in misura sempre minore rispetto al resto del nord Italia. L’invito è quello di restare a casa il più possibile. Lo ribadisco alla noia, evitate i contatti e restate a casa!”. Queste le sue parole che ci sentiamo di condividere. In provincia sono 79 i casi positivi con 22 pazienti ricoverati nei reparti di Terapia Intensiva e Semi Intensiva. Gli altri sono posti in isolamento domiciliare.

L’autostaffetta

A tempi di record si è proceduto alla riconversione di alcune apparecchiature site nell’Ospedale di Trecenta e che consente autonomia nell’esame dei tamponi. Ciò consente di non intasare più del dovuto la struttura ospedaliera della vicina Padova (già fortemente stressata dal contagio). Ricordiamo infatti che, dal 21 febbraio ad oggi, sono oltre 1200 i pazienti posti in isolamento domiciliare a Rovigo ed in Polesine. Le strutture che operano a ciclo continuo sulla malattia e sui ricoveri sono soprattutto le strutture ospedaliere di Rovigo e di Trecenta.

Altra buona notizia è quella che, da ieri, è attiva una “Autostaffetta” del 118 che farà una prima valutazione dei pazienti che presentano sintomi a domicilio, con relativo tampone, e procederà, a seconda delle condizioni del paziente stesso, a:
– porre in isolamento il paziente a domicilio;
– chiamare l’ambulanza per procedere a ricovero ospedaliero;
L’autostaffetta servirà per fare da ulteriore filtro ed evitare che eventuali positivi si rechino direttamente in ospedale. Quindi forza, insieme si vince, #iorestoacasa. Per ogni informazione ricordiamo che risulta attivo il numero verde per l’emergenza Coronavirus: 800938880.

Fonte e foto: USLL Polesana.

Coronavirus, attiva in Polesine la prima autostaffetta ultima modifica: 2020-03-23T15:59:47+01:00 da Alessandro Effe

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