Fasoi in potacin - Un piatto classico amato in tutto il Polesine

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Fasoi in potacin – Un piatto classico amato in tutto il Polesine

Fasoi in potacin

La coltivazione dei fagioli in Europa è praticata fin dall’antichità, benché siano cambiate nel tempo le specie oggetto di coltura. La coltura dei fagioli cosiddetti “moderni” ebbe invece inizio in America, dal Perù alla California, ad opera delle tribù precolombiane.  Nonostante l’antichità della loro coltura, i fagioli non assunsero la ben nota importanza nella dieta indiano-americana se non nel 1° millennio a. C. o addirittura, soprattutto nel subcontinente settentrionale, oltre l’anno Mille.

La pianta del fagiolo comune venne osservata quasi ovunque e da quasi tutti i primi esploratori del Nuovo Mondo. Le prime importazioni in Europa furono quindi caratterizzate dal fatto che non vi era una varietà specifica della pianta perchè gli stessi indigeni usavano miscelare insieme semi di forma e colore diversi. L’introduzione delle specie americane nel Vecchio Continente portò a una progressiva sostituzione e, contemporaneamente, a un aumento dell’importanza dei fagioli nella dieta degli Europei. In Italia le prime notizie di coltivazione sperimentale risalgono al 1528-29.

La pianta dal patrocinio papale

La diffusione del fagiolo in Italia fu patrocinata personalmente da Papa Clemente VII, al secolo Giulio de’ Medici, che ne promosse la coltivazione dapprima negli Orti Vaticani, quindi in tutto lo Stato Pontificio, in particolare in Toscana. Secondo la tradizione, nel 1529 lo stesso Papa Clemente VII avrebbe donato un sacco di sementi, provenienti dalla corte spagnola di Carlo V, al canonico bellunese Pietro Valeriano, al secolo Giovan Pietro Dalle Fosse, umanista con interessi di botanica e protetto dal Doge Andrea Gritti (Piola Caselli, 1995).

Questo primo sacco diede il via alla diffusione del nuovo fagiolo nel Veneto e in particolare nel Bellunese, che rimane ancor oggi una delle aree produttive più importanti e tradizionali. E’ forse più di una coincidenza il fatto che le due principali varietà di fagioli coltivate a Lamon si chiamano oggi Spagnol e Spagnolet.  In Italia, i fagioli rimasero subordinati a ceci e fave fino al ‘600, ma tra il ‘700 e l’800 ebbero una tale espansione da soppiantare quasi completamente gli altri legumi.

Era così importante e necessaria, una volta, la produzione dei Fagioli che veniva in parte regolamentata da ordinanze comunali. Chiunque li produceva per il commercio era infatti tenuto a denunciarne la quantità. Il piatto che vi proponiamo oggi è uno dei cavalli di battaglia della cucina rodigina e del Polesine tutto: i fasoi in potacin. Di seguito gli ingredienti e la preparazione.

I Fasoi in Potacin

INGREDIENTI :

  • 400 gr di fagioli (Lamon o Borlotti secchi);
  • 1 spicchio d’aglio Polesano Dop;
  • 1 rametto di rosmarino;
  • Olio evo;
  • Sale grosso;
  • Sale e pepe;

Mettete in ammollo in acqua fredda i fagioli. L’ideale è farli riposare almeno una notte. Fateli poi scolare e risciacquateli abbondantemente ponendoli successivamente in una pentola aggiungendo acqua fredda fino al triplo del volume. Portate ad ebollizione e dopo circa 30 minuti aggiungete un cucchiaio di sale grosso facendo cuocere per altri 15 minuti. Assaggiate i fagioli ed assicuratevi che siano cotti ma non sfatti. Eliminate l’acqua in eccesso lasciandone quanto basta all’interno della pentola in modo da poter proseguire la cottura con l’olio. Se serve aggiustate di sale cospargendo con abbondante pepe. Aggiungete l’aglio tritato ed il rametto di rosmarino intero. Continuate a cuocere spegnendo la fiamma solo quando il composto inizia a legare. Un buon rosso dei colli Euganei (magari un blend tra Merlot e Cabernet) con una gradazione tra i 12.5 e i 13 gradi accompagna benissimo il piatto.

Buon appetito.

Fonti e foto : Biodiversità veneto, Azienda agricola gestialpestri, Venetoworld

Fasoi in potacin – Un piatto classico amato in tutto il Polesine ultima modifica: 2018-11-12T10:35:39+01:00 da Alessandro Effe

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