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La dominazione austriaca – La seconda parte

Palazzo Camerini, ristrutturato nella Seconda parte della dominazione austriaca

Rovigo e il Polesine sono ormai sotto il dominio Austriaco dopo la breve ma intensa parentesi Francese. Inizia a delinearsi l’attività di rivolta all’invasore straniero. A Fratta, si annota un nucleo consistente di carbonari che però viene prontamente combattuto e represso. L’ordine e la battaglia agli oppositori sono due delle colonne portanti del governo Austriaco che, però, è attento anche all’aspetto urbanistico ed allo scorrere dei tempi. Nella prima parte del nostro racconto abbiamo visto, ad esempio, della realizzazione di un nuovo teatro sull’area dove sorgeva la scuola dei Battuti.

La seconda parte della dominazione austriaca

Nel 1819 si compie un’opera pubblica molto importante. Si tratta del nuovo cimitero comunale. Si realizza a ridosso della Chiesa di Santa Maria dei Sabbioni. Sostituisce quello, ormai inadeguato, fuori dalla porta Arquà. Più o meno alla stessa epoca risale il cimitero ebraico realizzato nell’area extraurbana. Tuttavia, malgrado questi due casi specifici, gli altri interventi si realizzano per assoluta e non rinviabile necessità. Nella piazza Maggiore, ad esempio, tre palazzi vengono ristrutturati in quanto a rischio crollo. Si tratta dei tre più rappresentativi : i palazzi Roverella, Camerini, Cezza.

Il nuovo cimitero di Rovigo, costruito durante la seconda parte della dominazione austriaca

Ulteriore restauro è quello della chiesa di San Francesco nel 1826. La chiesa, di epoca trecentesca, non poteva più aspettare. Infatti, sebbene non si ragioni in un’ottica organica di trasformazione, le iniziative di recupero sono numerose. Come comune denominatore hanno la coerenza, il decoro e la funzionalità. Nel 1821 si inizia a pensare all’abbattimento delle porte urbane che costituiscono una “strozzatura” in termini di traffico. Tuttavia, difficoltà finanziarie ritardano l’attuazione dell’intero progetto.

La demolizione delle porte

La prima ad essere demolita è quella del Portello, nel 1826. Passano oltre vent’anni prima che Porta Arquà segua lo stesso destino e siamo nel 1847. Qui intervengono ragioni di igiene e funzionalità. Sempre per lo stesso motivo si abbatte, nel 1840, un breve pezzo di muro presso il ponte della Roda. Ciò per consentire l’accesso diretto, sulla riva destra dell’Adigetto, alla riviera Sant’Agostino. Anche i privati mostrano grande vivacità partecipativa. Un esempio su tutti le case per i poveri fatte costruire da Domenico Angeli sulla via a lui intitolata.

Il progetto dell'ospedale di Santa Maria della Misericordia costruito durante la seconda parte della dominazione austriaca

Seguono, naturalmente, l’esempio anche gli enti pubblici. Viene eretto infatti, nel 1845, nello stesso luogo dove sorgeva quello medievale, l’ospedale civile di Santa Maria della Misericordia. Nel 1847 si risolve anche il problema della Casa di Ricovero per la quale lo stabile di San Michele diviene insufficiente. Giacomo Giro offre gratuitamente l’ex convento di San Bortolo. Giro era proprietario dello stabile, acquisito in epoca Napoleonica. Pone la sola condizione che a San Michele possano tornare i frati Cappuccini. La proposta viene ovviamente accolta ed i frati di San Francesco, rioccupano il convento nel 1851.

Altri interventi

Dove proprio non si riesce ad intervenire adeguatamente, neanche con l’intervento dei filantropi, è sulle prigioni. I carcerati, infatti, vivevano in luoghi molto angusti tanto che i podestà veneti ne richiedono la ristrutturazione in modo da alleviare i disagi ai reclusi. Qualcosa si era mossa prima del 1815 ma con la dominazione austriaca si cercano altri luoghi da adibire a prigione. Vengono usate, allo scopo, le torri della Porta Arquà e quelle della Porta San Giovanni, insieme all’ex Palazzo Pretorio. La demolizione della Porta Arquà riporta a galla il problema che viene risolto quando il tribunale si trasferisce dall’ex Palazzo Pretorio all’ex convento della Santissima Trinità.

Fonte: Rovigo, ritratto di una città. Foto: Flickr, Rovigodenavolta.

La dominazione austriaca – La seconda parte ultima modifica: 2019-07-04T08:00:54+02:00 da Alessandro Effe

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