Guerre d'Italia: La guerra del sale e le sue conseguenze in Polesine

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La guerra del sale e il Polesine

Giuseppe Gatteri 1484 Donne Di Nuovo A Casa

Tra il 1482 e il 1484 prese il via un conflitto tra la Repubblica di Venezia e Ferrara. La guerra coinvolse anche lo Stato pontificio, alleato di Venezia e il Regno di Napoli insieme al Marchesato di Mantova e la Repubblica fiorentina dalla parte di Ferrara. Lo scontro ebbe notevoli ripercussioni nel Polesine spostando il controllo di quest’ultimo nelle mani di Venezia.

Premessa

La pace tra Lorenzo de’Medici e Ferdinando (1480) lasciò un notevole malcontento tanto nel Pontefice quanto nei Veneziani. Girolamo Riario, proprio l’organizzatore della cosiddetta congiura dei pazzi, istigò Venezia, in nome del Papa, a muovere guerra contro gli Estensi. Egli, dopo l’ottenimento di Forlì, ampliò i propri possedimenti e mirava alla presa di Ferrara. La Serenissima dal canto suo, non aveva un buon rapporto con Ercole I, reggente di Ferrara, in quanto sposo di Eleonora, figlia del re di Napoli. Tra i vari motivi dell’antipatia veneziana nei confronti dei ferraresi vi era anche la “rottura” degli accordi che questi ultimi stipularono con la Repubblica per quanto riguarda “l’industria” del sale. Ferrara iniziò a roccogliere il sale presso Comacchio ed accrebbe le proprie mire espansionistiche.

Il conflitto

Sanseverino

Lastra tombale del Sanseverino

In accordo con il papa Sisto IV (zio del già citato Girolamo), il quale era deluso dai risultati della Pace di Lodi, Venezia attaccò nel maggio del 1482 il Ducato di Ferrara. Artefice dell’avanzata fu Roberto Sanseverino, grande condottiero che aveva già combattuto nelle guerre di Lombardia, nella rivolta di Genova e proprio al servizio di Sisto IV nella guerra contro Firenze. Vista la conformazione geografica degli schieramenti, il campo di battaglia divise in due la penisola e si combattè nell’area centrale e settentrionale dell’Italia. Il Sanseverino conquistò Adria e Comacchio. Il 29 giugno furono conquistate  Lendinara, Badia e Rovigo.

Con la battaglia di Campomorto i napoletani capitolarono e nel ferrarese la guerra volgeva a favore dei veneziani che arrivarono sotto alle mura del Ducato estense. A questo punto, preoccupato della straordinaria potenza veneziana, Sisto IV, il 28 novembre del 1482, deliberò la fine delle ostilità. Ovviamente Venezia non accettò e venne scomunicata nel 1483. La guerra continuò anche se a rilento spostandosi nel milanese. Si arrivò alla pace il 7 agosto 1484 (Pace di Bagnolo). Venezia tenne il Polesine e Rovigo nonchè tutti gli altri territori conquistati.

Conseguenze nel Polesine

Frattesina

Fratta Polesine, possedimento veneziano dal 1395, è contesa tra gli estensi e Venezia fino alla fine della guerra. Con la guerra del sale, insieme alla Frattesina, diventa parte della comunità del territorio di Rovigo. Sviluppa un’economia agricola e artigianale. Crespino è anch’essa oggetto di discordia durante il conflitto. Rimane sotto il dominio estense fino al 1598 quando, alla morte dell’ultimo discendente, passa sotto lo Stato della Chiesa. Con la Pace di Bagnolo Ariano diventa veneziano e in seguito entra nella podestaria di Loreo. Interessante è il caso di Canaro in quanto il confine tra la Serenissima e il ducato coincide con il canale Poazzo per cui il paese è sotto la giurisdizione politico-amministrativa delle due parti fino al 1598. Badia si sottomise a Venezia nel 1482 e ottenne il Privilegium communitatis Abbatiae. Si insediò un podestà subordinato a Rovigo. Rovigo tornerà sotto il dominio di Venezia proprio con la pace del 1484. Da quel momento il rettore della città assumerà il titolo di podestà e capitano di Rovigo, nonchè provveditore generale del Poelsine.

Immagine in evidenza: Tavola di Giuseppe Gatteri in “La storia veneta” di F. Zanotto
Fonti: Fratta Polesine. La storia, Rovigo, Minelliana, 1990 e P. GRIGUOLO, Grammatici, notai e uomini di cultura nel Polesine tra XIV e XVI secolo, Venezia, Deputazione editrice, 2001

La guerra del sale e il Polesine ultima modifica: 2019-03-05T11:47:47+01:00 da Marco Bardelle

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