Per alcuni sono i Marafanti. Altri invece li chiamano Malafanti o Manafanti. A casa mia e nel circondario era tradizione fare questo tipico piatto solo quando nevicava. Probabilmente perchè una volta, quando arrivava la neve, era davvero abbondante. Per cui uscire di casa diventava difficile. Anche solo andare nell’orto a prendere della verza era improponibile. Tenete presente che in qualsiasi abitazione non mancavano mai: farina per la polenta, ossi di maiale e fagioli secchi. La sera si mettevano a bagno quest’ultimi e il giorno dopo si preparava il piatto.
Da mia nonna in poi, questa prelibatezza era fatta in modo più leggero e non veniva utilizzato il brodo preparato con gli ossi. Era un gusto troppo forte e marcato e dato che avevano la possibilità di usare l’olio, lo preferivano di gran lunga come sapore e lo sfruttavano. Non tutti avevano la possibilità economica di adoperare l’olio. Basta pensare che la pasta veniva acquistata sciolta nei negozi. Ci si ingegnava come si poteva, sfruttando tutto, ma proprio tutto, in cucina. Mi ricordo che mio nonno materno rammentava spesso che, quando era piccolo, l’insalata veniva condita con lo strutto sciolto. Ad ogni modo i Marafanti sono un piatto di recupero e ne esistono molte varianti in Polesine e nella mia famiglia è decisamente rimasto legato alla neve.
Ricetta Marafanti
INGREDIENTI:
Un gambo di sedano;
Una carota;
Una cipolla;
Sale;
3 hg di fagioli circa;
Farina di mais;
PROCEDIMENTO:
La notte prima si mettono a bagno i fagioli secchi. Io prediligo i borlotti. Poi si prepara un brodo salato con acqua, cipolla, sedano, carota e fagioli. A questo punto, chi preferisce la tradizione più autentica aggiungerà gli ossi nel brodo. Una volta pronto, si farà una passata togliendo ovviamente gli ossi, se li avete utilizzati, e schiumando in precedenza il brodo, altrimenti addizionate olio d’oliva.
45 minuti prima di andare a tavola e dopo aver portato la passata a bollore, aggiungete a pioggia la farina mentre mescolate con la frusta. Appena intuite che solidifica leggermente smettete di aggiungerne e continuate a mescolare facendola bollire come una polenta qualunque. State attenti perchè deve restare assolutamente molto morbida. Una volta pronta, a casa nostra abbiamo mantenuto l’usanza di appoggiare il piatto sul davanzale della finestra per pochi secondi in modo che si crei una sorta di velo. Da piccoli per noi era la “crosticina” ed era la prelibatezza del piatto stesso! Se volete potete guarnire il piatto con salsiccia cotta a parte e pane tostato.
Buon appetito e buon divertimento!