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Porta Sant’Agostino – Una delle due porte intatte in città

Porta Sant'agostino una delle due porte ancora intatte in città

La storia delle porte cittadine è senza dubbio una delle più affascinanti della città, sei erano in origine le porte cittadine, a difesa dell’abitato. Ne sono rimaste due. Le altre sono andate distrutte per i motivi più diversi. Alcune in epoca lontana, altre in epoca più recente. Le due che rimangono in piedi sono, per fortuna, in ottimo stato conservativo e permettono di poter ammirare tutta la magnificenza del passato.

La costruzione delle porte

In particolare, sotto la Porta Augustina (così detta da tutti i rodigini) ci sono passato, per molto tempo almeno due volte al giorno. La sua vicinanza alla Torre Pighin, a Palazzo Casalini e, se lasciata alle spalle, al Duomo, ne fanno uno dei miei luoghi preferiti in città. Se invece si percorre dalla parte inversa si riesce ad arrivare fino alla chiesa di Sant’Agostino da cui, pare prenda il nome.

Non è ancora emerso un documento che permetta di stabilire l’epoca di costruzione delle ultime due porte urbane di Rovigo. Quella di Sant’Agostino e quella che venne designata come Portello (con un chiaro riferimento alla sua grandezza). Il nome della maggiore delle due porte deriva dalla vicina chiesa di Sant’Agostino. Il Bartoli ci informa essere stata fabbricata nel 1588 ed annessa al convento degli Eremitani di Sant’Agostino della Congregazione di Monte Ortone già costruito nel 1528.

La chiesa di Sant'Agostino da cui la Porta ha preso il nome

 

 

Il convento fu demolito nel 1772 per costruire il nuovo Seminario Diocesano ed è in quella occasione che la Chiesa di Sant’Agostino viene rielaborata. Che le due porte siano state costruite contemporaneamente pare logico dedurlo dalla constatazione che segnarono l’estremità del tratto urbano della strada che si trova sull’argine destro dell’Adigetto. La strada non risulta di grande importanza ed è dimostrato dal fatto che la sua continuità con il percorso oltre le mura viene ripristinata solamente in un’epoca relativamente tarda.

La forma della Porta ed il suo restauro

Porta Sant’Agostino e il Portello vengono pertanto costruite fra il 1582 (è l’anno della Historia del Nicolio, in cui si racconta ancora di sole quattro porte urbane) ed il 1629 (anno in cui Bronziero compone la propria Istoria, nella quale informa che le porte di Rovigo sono sei). Forse la loro costruzione si potrebbe mettere in relazione con quella della chiesa di Sant’Agostino. Il Portello fu demolito nel 1824 perchè decadente mentre Porta Sant’Agostino è riuscita a sopravvivere. A riprova, se ve ne fosse bisogno, della scarsa consistenza del traffico sulla via che la attraversava.

Porta Sant'agostino una delle due porte ancora intatte in città

 

La forma originale della porta è documentata in modo generico da qualche disegno seicentesco che descrive le mura della città. Una costruzione molto semplice, con la copertura costruita da un tetto a due falde. Il Bartoli ci informa che “fu essa dal suolo rifabbricata sotto il reggimento del Provveditore Giacomo Gradenigo nell’anno 1713”. Allora assume la forma con cui è arrivata fino ai giorni nostri, con la caratteristica terminazione a curve contrapposte.

Nel corso del restauro, compiuto nel 1983, è stata realizzata, sopra la facciata che guarda l’interno della città, la scritta “Porta Augustina” in sostituzione della scritta antica “Porta Divi Augustini” che era ormai stata resa illegibile dalle intemperie.

Porta Sant’Agostino – Una delle due porte intatte in città ultima modifica: 2019-03-15T09:58:33+01:00 da Alessandro Effe

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