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Velia Titta
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Velia Titta – Il coraggio e la storia della donna che sfidò il regime

Oggi è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Non bisogna pensare che esista solo quella fisica. Spesso si usano altre forme come quella psicologica, sessuale, sessista, economica, mobbing, politica. Quella che parte dalle persone che ami e supporti, fino a travolgere la tua vita, distruggerla, farla a pezzi. Per poi spostarsi verso le persone che tentano di aiutarti, che sentono la necessità di cambiare una storia perchè sembra già scritta ed è ingiusta. Per questo motivo ho deciso di parlarvi di una donna che ha subito più tipi di violenza, simbolo di lealtà e coraggio: Velia Titta.

Una donna che ha lottato per anni contro il peso delle minacce rivolte a sé stessa e ai suoi cari, con lo scopo di far conoscere la verità. Velia è una poetessa, orfana di madre e abbandonata dal padre, sorella di un grande baritono del tempo di nome Ruffo Titta, che conosce il futuro marito mentre era in vacanza. Il matrimonio dura una dozzina di anni perché purtroppo lui morirà. Il coniuge viene messo al bando dal Polesine in quanto considerato un sovversivo. Vive in Sicilia per qualche anno e poi cominciano le aggressioni da parte dei fascisti.
È il 1921. 

La sfida al regime

Il tempo che i due trascorrono assieme è poco, non c’è un felici e contenti in questa storia. A questo punto è un susseguirsi di minacce, violenze e addirittura un sequestro. Pure Velia inizia ad essere perseguitata e si nasconde con i figli: “Sono venuti a dirci che se ritorni non garantiscono neanche le famiglie più. Non so altro perché fuori non vado. Insultano su la strada come fossimo la peggior gente di spregio”. Dopo 5 giorni dalla scomparsa a Roma del marito lei ha il coraggio di affrontare quello che considerava il mandante a Palazzo Chigi: Benito Mussolini.

Esatto, stiamo parlando della moglie di Giacomo Matteotti. Ecco le parole che lei gli rivolge, lasciandolo letteralmente di stucco: “Eccellenza, sono venuta a chiederle la salma di mio marito per vestirlo e seppellirlo”. Dopo due mesi dal ritrovamento del cadavere, finalmente viene consegnato ai suoi cari per poter celebrare una degna sepoltura. Matteotti torna a Fratta. Velia chiede che nessuna milizia lo accompagni in treno, che nessuna camicia nera lo sorvegli durante il viaggio o sia presente al momento della sepoltura.

Grida di dolore quelle di Velia che ha subito una perdita così importante. E che continua a sopportare vessazioni perché vuole la verità. E vuole anche ottenere la consegna di tutto quello che appartiene al marito. Velia non molla e chiede aiuto ad un avvocato: tale Pasquale Galliano Magno di Chieti che accetta subito a condizione di non essere pagato. L’uomo affronta ogni forma di violenza, infinite le percosse fino ad avere problemi di vista e deambulazione. Velia riesce a regalargli solamente la stilografica del marito, ma l’avvocato non vuole nulla per combattere al suo fianco.

Il coraggio di Velia

Velia Titta la donna che sfidò il regime

Infinite le accuse che la donna si sente gettare addosso, dolorose e infondate, come quella di aver pagato i fascisti per non espatriare. Ma la verità è un’altra: viene sorvegliata costantemente proprio per impedirle la fuga dal Regno perché ormai Mussolini la ritene una nemica: ha osato sfidarlo. Viene controllata fino alla fine Velia.

Vi ho voluto raccontare questa storia perché per fermare la violenza sulle donne c’è bisogno dell’amore e del supporto degli uomini. Proprio come l’uomo che ha aiutato Velia nella sua ricerca, che ha subito aggressioni pur di proteggerla. Non è una storia di femminicidio nel senso stretto. Ma è una storia che aiuta a capire che bisogna essere uniti per tutelare la libertà di noi donne.

La scelta del 25 Novembre

Sapete perché l’Onu ha scelto questo giorno?
In ricordo dell’uccisione delle sorelle Mirabal nel 1960 a Santo Domingo che si opponevano alla dittatura del regime di Rafael Leónidas Trujillo. Proprio nello stesso giorno del 1981 ci fu il primo incontro internazionale delle femministe latinoamericane e caraibiche. Dal quel momento divenne una data da commemorare per contrastare ogni forma di maltrattamento sulle donne.

Velia Titta – Il coraggio e la storia della donna che sfidò il regime ultima modifica: 2017-11-25T18:10:46+01:00 da Sibilla Zambon

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