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Adolfo Rossi e la mostra all’Archivio di Stato di Rovigo

Adolfo Rossi Mic

L’Archivio di Stato di Rovigo nel centesimo anniversario della morte, celebra Adolfo Rossi, 1857-1921; propone al
pubblico il ricchissimo materiale documentario che compone il Fondo a lui intitolato; l’evento in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2021; European Heritage Days – Patrimonio – Tutti inclusi.

La locandina della mostra dedicata ad A. Rossi

La mostra

La mostra si propone di illustrare l’avventura di un personaggio unico; egli infatti, ha tra i tanti, anche il merito aver descritto in modo straordinario l’epopea e le conseguenze del fenomeno della grande emigrazione italiana tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900.

Emigrati italiani impiegati nella costruzione di una ferrovia; Stati Uniti1918 – Foto: Wikipedia
Stima del numero di emigranti nei periodi 1876-1900 e 1901-1915; divisi per regione di provenienza – Immagine: Wikipedia

A. Rossi emigra nel 1878 partendo con nulla da Valdentro di Lendinara; dopo diversi lavori e occupazioni, diviene giornalista a New York; qui apprende lo stile statunitense; è conciso e con pochi aggettivi; di giornalista che verifica sempre di persona; ben diverso da quello italiano degli stessi anni. Al suo ritorno in Italia viene apprezzato come giornalista e inviato speciale; è sempre pronto a recarsi sul posto nell’immediatezza degli avvenimenti; sempre secondo lo stile giornalistico acquisito negli Stati Uniti. Segue gli scontri in prima linea; telegrafa gli articoli già pronti per la stampa; e richiede espressamente che non vengano revisionati dai redattori. Diventa così, il più grande reporter per le maggiori testate italiane; le arricchisce con il suo stile moderno e innovatore; è ispirato dalla scuola di giornalismo americano.

Foto: Wikipedia

Le carte di A. Rossi attestano l’intensità della sua attività giornalistica; e questo sia nei primi tre anni americani, sia dopo il ritorno in Italia nel 1884. Scrittore di successo dallo stile schietto e diretto, ma ricco di particolari, racconta in prima persona l’esperienza degli emigranti nei libri Un italiano in America e Nel paese dei dollari.

R. Gambogi; Gli emigranti, 1894 – Foto: Wikipedia

Il giornalismo d’inchiesta di Adolfo Rossi

A. Rossi realizza numerose inchieste; la prima sulla miseria della campagna polesana, suo luogo di nascita.

Foto: Pixabay

A. Rossi e le indagini sulle condizioni sociali in Sicilia

Il giornale romano La Tribuna grazie a lui diventa il giornale più venduto in Italia; e questo grazie anche alle sue indagini sulle condizioni sociali della Sicilia nel momento di crisi politica creato dalla questione dei Fasci Siciliani dei
Lavoratori nell’ottobre del 1893.

A. Rossi e la denuncia dell’eccidio del popolo armeno

Rossi figura tra i primi a denunciare l’eccidio del popolo armeno da parte della Turchia durante la guerra Italo Turca nel 1894; ed anche l’inadeguatezza dei mezzi e della preparazione delle forze coloniali italiane nelle guerre africane. E perciò viene espulso dall’Africa italiana; ma dopo le tragiche sconfitte delle forze armate italiane lo stesso primo
ministro Crispi
lo convoca per sentire dalla sua voce le ragioni delle critiche sull’operato e sull’organizzazione
dell’esercito italiano in Eritrea.

F. Crispi – Foto: Wikipedia

Adolfo Rossi caporedattore del Corriere della Sera e le critiche al governo italiano

Come giornalista raggiunge i vertici della professione divenendo caporedattore del Corriere della Sera; e questo grazie anche alla sua capacità di guidare la principale testata giornalistica italiana con intelligenza ed equilibrio; anche in momenti di crisi acuta. I suoi articoli, arricchiti persino da foto riprese di persona, documentano con dovizia di particolari e precisione gli eventi; e cercano inoltre di offrire al lettore un quadro obiettivo delle difficili condizioni in cui versavano gli emigrati italiani, i contadini in Sicilia; ma anche le truppe italiane in Eritrea; e così via. Dovunque si trovi come inviato, Rossi si mostra molto critico delle scelte del governo italiano; oltretutto, non esita a condannarne pubblicamente gli orientamenti.

Incarichi prestigiosi come diplomatico

Non contento del successo come giornalista, per l’esperienza maturata all’estero fu scelto a rappresentare l’Italia come ispettore viaggiante del Commissariato Generale dell’Emigrazione,1902; infine, diviene ambasciatore e ministro plenipotenziario per l’emigrazione in Sud America, dal 1908 fino alla morte.
Le relazioni che scrive sullo stato dell’emigrazione italiana nel mondo suscitano sensazione e contribuiscono anche
a cambiare la politica migratoria del Governo italiano oltre a rendergli nemici gli sfruttatori e i profittatori del
fenomeno in Italia ed anche all’estero.

Preziose collaborazioni per l’allestimento della mostra dedicata ad Adolfo Rossi all’Archivio di Stato di Rovigo

Preziose le collaborazioni nell’allestimento della mostra; i ringraziamenti vanno a Marianna Volpin, curatrice; Mario Andriotto, realizzazione grafica; Gianpaolo Romanato; Luigi Contegiacomo; Emanuele Grigolato; Marina Brezza; infine, Gabriele Trevisan e tutto il personale dell’Archivio di Stato di Rovigo.
L’evento si tiene nel rispetto delle norme di sicurezza e delle modalità previste a garanzia della salute dei
visitatori; e l’accesso è consentito ai soli possessori di certificazione verde. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0425 24051, e-mail as-ro@beniculturali.it.

Fonti editoriali: Archivio di Stato di Rovigo; Wikipedia.

Adolfo Rossi e la mostra all’Archivio di Stato di Rovigo ultima modifica: 2021-10-05T10:03:42+02:00 da Elisa Padoan

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