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La dominazione estense a Rovigo – Prima parte

Le torri cittadine, parte delle fortificazioni durante La dominazione estense

Il capoluogo, nel tempo, è stato oggetto di quattro diverse ed importanti dominazioni che ne hanno caratterizzato, al tempo, la vita e l’architettura. Molte di queste opere sono ancora visibili e sotto gli occhi di tutti i cittadini. Con l’articolo di oggi vogliamo introdurre e raccontare questi periodi storici (partendo dalla dominazione estense) in modo da poter ben collocare anche i loro lasciti alla città. Tuttavia le storie non sono brevi e saremo sicuramente costretti a dividere gli articoli in più parti.

La dominazione Estense (XII-XV secolo)

Secondo gli storici rodigini del XVI secolo, la città sarebbe stata cinta di mura tra il 1139 ed il 1160 per iniziativa del vescovo di Adria. Al quale viene dunque riconosciuto un ruolo importante nella vita politica del territorio che, tuttavia, non ha lasciato tracce documentali. Altre fonti permettono di accertare, prima del X secolo, l’appartenenza del territorio del “Polesine di Rovigo”, al feudo vescovile di Adria. Tuttavia, dalla metà di quel secolo, compaiono nel rodigino personaggi di spicco. Almerico, Ugo di Toscana, Oberto e i suoi discendenti, che costituiranno la Casa d’Este. Basta questo a dedurre che l’autorità politica del vescovo si sta avviando verso un inesorabile e progressivo declino.

Contemporaneamente vi è la crescita del ruolo degli Estensi, che arrivano a farsi rappresentare, a Rovigo, da un Visconte. Il primo documento relativo a questa presenza è del 1117. Esso risulta residente presso la casa “dominicata” già esistente all’epoca di Alberto Azzo II. Gli Estensi non si premurano certo di nascondere le loro mire di potere, nel 1118 Obizzo I risulterà residente a Ferrara, a capo del partito guelfo. Ecco che gli Estensi potrebbero essere tra i promotori della fortificazione cittadina, avvenuta prima del 1190.

I nemici degli Estensi

Che questo casato avesse dei diversi nemici è cosa ovvia, dimostrata anche dalle conquiste della città (in epoche diverse), dei Veronesi e dei Padovani. In entrambi i casi, solo l’intervento degli Imperatori, permise agli Estensi di ritornare in possesso della città e del loro feudo. Nel 1264 Obizzo II d’Este viene acclamato signore di Ferrara. Da quella data e per i successivi due secoli, Rovigo entra a tutti gli effetti dentro l’orbita della città estense. Fra i primi atti del signore ferrarese troviamo la concessione per l’aggiornamento degli Statuti di Rovigo.

Ormai da diverso tempo, infatti, la vita della comunità risultava regolata da leggi scritte che le avevano permesso di raggiungere un assetto definito dal punto di vista sociale. Anche l’organizzazione urbanistica è compiuta, tanto da rimanere inalterata più o meno fino ai giorni nostri. L’esame della struttura viaria, che si conserva sostanzialmente intatta, dimostra come l’Adigetto abbia costituito un riferimento obbligato per lo sviluppo della città.  Lungo il corso d’acqua sorgono, infatti, anche diverse attività artigianali bisognose costantemente d’acqua, come le conce per le pelli e le piccole industrie tessili.

La cinta muraria

La cinta muraria chiuse al suo interno tutta la parte edificata della città. Infatti, San Bortolo, borgo meridionale della città, nato dopo il 1300, viene costituito proprio in virtù del fatto che le attività di concia, dichiarate inquinanti, si dovevano spostare fuori dal centro abitato. L’opera di cinta (durante la dominazione estense) viene comunque completata in due distinti momenti. La parte più antica, del XII secolo, interessa poco più della metà della parte occidentale del perimetro. In queste mura vengono costruite tre porte a custodia del traffico interno ed esterno alla città. La cinta muraria rimase incompleta per molto tempo, forse perchè si riteneva che, ad est, potesse essere difesa, naturalmente, dalle paludi di Santa Giustina.

In questo senso, il controllo della strada per Sarzano, viene affidato ad un semplice posto di blocco. Le mura scavalcano il fiume sostenute da due ponti a tre archi. Tutti in muratura. Quello a nord viene chiamato ponte del Portello, quello a sud, della Roda. Per entrambi, la datazione è incerta.

Fonte: Rovigo, ritratto di una città. Foto: Mondi medievali, Alessandro Preziosi, Stampe Antiche

La dominazione estense a Rovigo – Prima parte ultima modifica: 2019-05-02T08:13:59+02:00 da Alessandro Effe

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