5 Kandinskij in mostra a Palazzo Roverella: prestito eccezionale quello concesso dalla Collezione teatrale dell’Università di Colonia alla mostra Vedere la musica. L’arte, dal Simbolismo alle avanguardie, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e curata da Paolo Bolpagni, in scena a Rovigo fino al 4 luglio.
5 Kandinskij in mostra al Roverella
Si tratta di una sequenza di cinque opere davvero spettacolari di Vasilij Kandinskij. I preziosi dipinti costituiscono le prove scenografiche per la messa in scena dei Quadri di un’esposizione, il capolavoro musicale di Modest Musorgskij. Scritta per pianoforte, è l’opera più famosa del compositore russo. Presto diventata il pezzo forte del repertorio di molti pianisti, è stata oggetto di moltissime strumentazioni da parte di altri compositori: la versione più nota e più eseguita è quella orchestrata da Maurice Ravel.
Kandinskij scenografo e costumista
Kandinskij annota Paolo Bolpagni, curatore della mostra, non disdegnò di dedicarsi al lavoro di scenografo e costumista, non abbandonando mai peraltro la sua particolare prospettiva di fusione delle arti. Nell’aprile del 1928 allestì al Friedrich-Theater di Dessau, su invito di Georg Hartmann, direttore del teatro stesso, uno spettacolo dedicato, appunto, ai Quadri di un’esposizione di Modest Musorgskij. Per i ‘Quadri’ curò la regìa e progettò le scene. E la mostra del Roverella ha il privilegio di presentare i cinque dipinti che costituiscono le prove scenografiche per lo spettacolo: Gnomus, Bydlo, La capanna sulle zampe di gallina di Baba Jaga, Catacombae e La grande porta di Kiev.
Modest Musorgskij
Figlio di un ricco proprietario terriero, Mussorgsky nasce a Karevo, nel distretto di Pskov, in Russia, nel 1839: viene avviato, come da tradizione per il suo censo, alla carriera militare, ma, irresistibilmente attratto dalla musica, continua nel contempo a studiare pianoforte con Anton Herke, il più famoso insegnante di Pietroburgo; dal 1856 si dedica completamente alla musica.
Nel 1861 M. Mussorgsky è costretto per una serie di circostanze, ad abbandonare la vita in città e a ritirarsi in campagna. Questo passaggio diviene fondamentale per lo sviluppo della sua creatività musicale: il contatto più diretto con i canti e le danze popolari della sua terra segna infatti in maniera indelebile la sua produzione. Dal 1867 si dedica completamente ai suoi lavori musicali, di compositore e concertista. A questo periodo risalgono alcune delle sue opere più importanti; tra esse, Una notte sul Monte Calvo per orchestra, e diverse liriche per canto e pianoforte; ancora nel 1874 musica alcune poesie del conte Goleniščev-Kutuzov, fra cui Canti e danze della morte.
La suite Quadri di un’esposizione
Dello stesso periodo è la celebre suite per pianoforte Quadri di un’esposizione; si tratta di un tentativo di tradurre in musica alcuni disegni e acquerelli dell’amico artista Victor Hartmann (1834-1873) visti ad una mostra; la ricchezza ritmica e la novità di timbri dell’opera, indurranno Maurice Ravel a scriverne una magistrale orchestrazione.
Quadri di un’esposizione viene pubblicato la prima volta nel 1886, cinque anni dopo la morte dell’autore; ne segue una seconda edizione, con una prefazione di Vladimir Stassov. In entrambi i casi il revisore è Nikolaj Rimskij-Korsakov che ammorbidisce i tocchi audaci di Mussorgsky; ne risulta in questo modo, una stampa non conforme alla sua forma originale.
La fonte d’ispirazione di Kandinskij
Così come, afferma Bolpagni, il compositore si era ispirato, per la sua suite pianistica, a una serie di acquerelli del pittore e architetto Viktor Hartmann; similmente Kandinskij rifuggì da strette analogie figurative; preferendo seguire con giochi di luce e con mutevoli disposizioni di forme colorate il decorso della musica; in questo modo, l’interpretazione musicale di un’immagine pittorica è risolta in strutture pittoriche astratte.
Al Roverella, i 5 Kandinskij e un raro e prezioso dipinto del 1931
Ma la grande esposizione rodigina offrirà al pubblico anche una sesta opera di Kandinskij; si tratta di un raro e prezioso dipinto del 1931 intitolato Dunn und fleckig Souple – Sottile e macchiato flessibile; proviene da una prestigiosa collezione privata.