La mostra Quando Gigli, la Callas e Pavarotti. I Teatri del Polesine, a causa dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, viene rinviata a data da destinarsi, quando cioè mostre e musei potranno finalmente essere riaperti al pubblico.
A Palazzo Roncale è tutto pronto, la mostra è allestita in tutti i dettagli, ma ancora non è possibile sapere quando finalmente si potranno aprire ufficialmente le porte al pubblico.
In attesa di poter finalmente ammirare e conoscere i materiali che saranno esposti in questa mostra tanto attesa, emerge una vicenda davvero unica, la storia della Signorina Anna e del suo personalissimo Olimpo della Musica.
Anna e il Teatro Sociale, la mostra che riscopre fatti e personaggi
Anna e la sua famiglia di origine gestiscono il Teatro Sociale di Rovigo fino al 1960; una famiglia totalmente dedicata alle attività teatrali, dalla scenografia alla gestione del Ridotto Sociale e della biglietteria; la custodia di tutti i beni contenuti nel Teatro e la gestione del Bar del Teatro. La sua vita quindi, si svolge per molto tempo nel Teatro Sociale di Rovigo come custode e responsabile delle attività. La famiglia di Anna, coadiuvata da collaboratori e maestranze, si occupa anche dell’organizzazione e dell’accoglienza delle compagnie che transitano periodicamente per le loro rappresentazioni teatrali a Rovigo; l’epoca è quella tra la fine del secondo dopo guerra e gli anni sessanta, periodo tra i più floridi per il Teatro Sociale e per tutto il mondo dello spettacolo dal vivo.
Gli Illustri Ospiti del Teatro Sociale
Al Sociale di Rovigo, dopo le prove o prima dell’uscita in scena, gli Illustri Ospiti del Teatro trovano l’occasione di passare a prendere un caffè, un bicchiere di acqua fresca o un prosecco, anche per avere l’occasione di scambiare due chiacchiere in relax con la Signorina Anna, sempre pronta a soddisfarli con la sua consueta gentilezza. Quando gli stessi artisti tornano in città per calcare nuovamente le scene del teatro rodigino, passano con piacere a salutare Anna, un piacere del quale nessuno vuole privarsi. Anna è accogliente, gentile, professionale, abile a far sentire gli Ospiti come a casa loro. Lei ha per la musica e per i suoi interpreti una reale venerazione, unita ad una competenza costruita negli anni del Conservatorio e poi affinata sul campo.
Il piccolo vezzo di Anna
Tutti conoscono il piccolo vezzo di Anna; non dispiace affatto agli Illustri Ospiti, anzi se ne compiacciono; ai protagonisti delle scene, Anna chiede sempre una foto per il suo personale Olimpo della Musica; questa richiesta fa tanto piacere; lo dimostra l’affetto, l’amicizia e la stima che traspaiono dalle dediche con cui cantanti e direttori d’orchestra accompagnano il dono della loro foto ufficiale. In questo modo la Signorina Anna raccoglie centinaia di ritratti ufficiali di cantanti e direttori d’orchestra che hanno fatto la storia della musica nel Novecento.
Il fortunato ritrovamento e la mostra a Palazzo Roncale
Anna, dopo il diploma in pianoforte, violino e canto lirico, non intraprende la carriera professionale, ma si dedica per molti anni all’insegnamento alle scuole medie statali. Vive in serena solitudine; nessuno immagina che cosa conserva tanto gelosamente nel suo appartamento. Fra le centinaia di carte, libri e documenti ritrovati nella sua biblioteca dopo la sua scomparsa, i familiari scoprono alcuni album fotografici molto particolari; un’infinita galleria di immagini degli attori e cantanti, di lirica e di prosa, conosciuti in decenni di storia del Teatro Sociale; sono tutte autografate, alcune portano dediche molto gentili.
Grazie alla disponibilità dei nipoti di Anna, tutte queste preziose testimonianze saranno esposte all’imperdibile mostra di Palazzo Roncale. Stefano Padovan, insieme ad Emanuela ed Alessandro infatti, dopo aver rinvenuto questi straordinari cimeli a seguito della scomparsa dell’anziana zia paterna Anna, decidono, in accordo con tutti i familiari, di mettere questo Tesoro a disposizione della cittadinanza e di tutti coloro che vorranno approfondire la splendida storia del Teatro.
Il Teatro Sociale e gli eventi del secondo dopoguerra
Gli anni più ricchi di leggenda e fascino per il Teatro Sociale, sono quelli del periodo post bellico; è infatti meta di attori e cantanti di fama mondiale, che cercano teatri di provincia per poter continuare a rimanere in esercizio dopo la chiusura o il bombardamento dei teatri più importanti. Ne calcano le scene anche le straordinarie artiste Renata Tebaldi e Maria Callas; nel 1962 vi recita un giovane Luciano Pavarotti, e così via molti altri di grande fama. Il Teatro Sociale è teatro lirico di tradizione dal 1967. Attualmente ospita stagioni liriche, di danza, di prosa, concertistica, jazz e numerose iniziative per giovani.