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Il Centro Antiviolenza del Polesine, una risorsa a sostegno delle donne

Non tutto d’estate si ferma, o va in vacanza, nonostante la stagione proceda come “sospesa”, tra scuole chiuse, giornate calde ed assolate, domeniche al mare e le tanto agognate ferie.

Non vanno di certo in vacanza alcuni inqualificabili fenomeni. Anzi.

È il caso della violenza sulle donne e dei femminicidi, vera e propria emergenza sociale di questi ultimi anni.
Secondo il “Rapporto SDGs 2018. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia. Prime analisi”, diffuso ai primi di luglio dall’Istat, risulterebbero in diminuzione i casi di volenza. Ma sta aumentandone la gravità. Stabile il numero di casi di violenza estrema, ossia stupri o omicidi. Nei primi sei mesi del 2018 si contano già 44 donne uccise per mano di un uomo. Numeri a cui da un lato siamo ormai assuefatti, ma che non possono essere più tollerati! Proprio per questo, i servizi di supporto alle donne nel periodo estivo restano aperti.

Centro Antiviolenza PolesineFoto presa dal sito www.meteoweb.eu

A Rovigo il Centro Antiviolenza ha compiuto 10 anni

Proprio per cercare di contrastare questa terribile piaga in modo strutturato ed efficace, verso l’inizio degli anni 90 sono sorti i primi centri antiviolenza. Sono servizi organizzati in modo tale da offrire alle donne accoglienza e sostegno da parte di una equipe multidisciplinare.

Il Centro Antiviolenza del Polesine, attivato dal Comune di Rovigo, è stato aperto nel giugno 2008. 10 anni trascorsi non senza fatica, ostacoli, polemiche e soprattutto difficoltà a reperire i finanziamenti per garantire il regolare svolgimento delle attività.

Fino a dicembre 2018 la gestione è affidata alla Cooperativa sociale Domi Group di Bacoli (Napoli). Domi Group si è aggiudicata un primo bando a giugno 2017, e successivamente l’ha spuntata anche in quello indetto lo scorso maggio. Alla Cooperativa, che gestisce molti altri centri sparsi per l’Italia, spetta il coordinamento delle attività, ma le risorse professionali impiegate sono di Rovigo.

Ho contattato telefonicamente la presidente della Cooperativa, dott.ssa Rosaria Dell’Aversana, per avere maggiori informazioni su questo importante servizio, di cui non si parla mai abbastanza.

Il Centro antiviolenza è di fondamentale utilità per rispondere alle esigenze delle moltissime donne che, quasi quotidianamente, devono fronteggiare episodi di violenza. “È importante che si sappia che il centro a Rovigo esiste, funziona, nonostante il periodo di chiusura che ha creato disagi lo scorso anno. Ora, grazie all’impegno delle amministrazioni comunali e grazie a finanziamenti regionali, si è potuta garantire maggiore continuità” spiega Dell’Aversana, che sottolinea la sensibilità che l’amministrazione comunale ha sempre dimostrato nei confronti di questa tematica. Sensibilità non scontata, alla luce di altre esperienze della Cooperativa in varie regioni d’Italia.

Punti d’ascolto disponibili a Rovigo, Adria e Lendinara

Attualmente le sedi del Centro sono tre: oltre a Rovigo ed Adria, si è potuto aprire uno sportello anche a Lendinara. Figure professionali pronte ad offrire accoglienza e protezione sono a disposizione delle donne in giorni ed orari stabiliti. A garantire sostegno e tutela alle donne in difficoltà vi è un’equipe costituita da educatrice, assistente sociale, psicologa e avvocato” – illustra Dell’Aversana. “Il centro è dotato inoltre di una piccola casa rifugio, che può ospitare fino a 3 donne con figli. Serve nei casi più gravi in cui vi sia la necessità di allontanamento dal compagno maltrattante” precisa Dell’Aversana.
Al di là degli orari dello sportello, è attivo anche un numero telefonico disponibile 24 ore su 24.

È importante sottolineare che ogni servizio è fruibile gratuitamente da parte di chi si rivolge al Centro. Anche la permanenza nella casa rifugio non prevede alcun tipo di retta a carico delle donne ospitate. Ciò, come ci spiega sempre Dell’Aversana, non vale per ogni altra realtà simile.
Per cercare di ridurre le molte resistenze che frenano le donne dal chiedere aiuto, e per garantire loro il più alto livello di sicurezza, viene assicurato l’anonimato.

Ma nello specifico che tipo di aiuto offre il Centro antiviolenza? “Innanzitutto offre accoglienza ed ascolto empatico e non giudicante, sia telefonicamente che di persona. Consente poi alla donna di intraprendere percorsi di carattere psicologico, legale e sociale, sostenendola verso l’autonomia lavorativa ed abitativa. Le nostre figure professionali accompagnano la donna anche da un punto di vista pratico, per aiutarla ad aggirarsi fra enti e burocrazia, per le necessità sue e degli eventuali figli” risponde Dell’Aversana.

È bene ricordare che violenza non è soltanto quella fisica, sfociante nei casi estremi dello stupro o dell’omicidio. C’è la violenza psicologica, più subdola, fatta di intimidazioni, ricatti, rifiuti, colpevolizzazioni, insulti e lavaggi del cervello continuativi. O la violenza economica, che si perpetra ostacolando l’indipendenza della donna, impedendole di trovare un lavoro o privandola della possibilità di gestire i soldi per le spese familiari. Tante sfaccettature del concetto di violenza, dunque, che a molte persone, donne comprese, ancora non sono ben chiare. 

Centro AntiviolenzaFoto presa dal sito www.polismagazine.it

Identikit della donna che si rivolge al Centro

I dati forniti da Domi Group e dal Comune di Rovigo parlano di 59 donne accolte dal Centro da luglio 2016 a novembre 2017. Il primo contatto è avvenuto principalmente per telefono e per lo più con la richiesta di informazioni generiche. Il 53% delle donne che si sono rivolte al centro ha un’età compresa fra i 30 e i 50 anni, ed una bassa scolarizzazione.

Sono in fortissima prevalenza italiane, così come è prevalentemente italiano l’uomo da cui denunciano di ricevere violenza. Uomo che, in più del 60% dei casi, è il marito o compagno.

La richiesta di aiuto è principalmente per violenza psicologica e fisica. Fa riflettere la percentuale elevata (si parla del 42%) di donne che non hanno mai sporto denuncia nei confronti del loro carnefice. Ad incidere su questo numero è purtroppo la vigente cultura fortemente maschilista e la prospettiva di un iter giudiziario lungo, pesante e troppo spesso inutile.

Fondamentale diventa dunque non solo il sostegno alla vittima, ma anche l’opera di prevenzione e sensibilizzazione a partire dalle scuole. Bisogna cambiare la mentalità che è alla base della violenza, ed abbattere l’omertà e la vergogna che impediscono alla donna di reagire ai soprusi subiti.

Riferimenti ed informazioni utili

Alle donne che si trovano a vivere situazioni di disagio, dovute ad episodi di violenza di vario tipo, va quindi il nostro accorato invito a parlarne con qualcuno, a chiedere aiuto. Perchè uscirne si può e si deve!

Per un primo approccio col Centro Antiviolenza ecco di seguito sedi e orari degli sportelli:

Rovigo, viale Trieste n.18
lunedì e mercoledì dalle 9 alle 11 – giovedì dalle 15.30 alle 17.30

Adria
martedì e giovedì dalle 9.30 alle 11.30

Lendinara
martedì dalle 15.00 alle 17.00 venerdì e sabato dalle 9.30 alle 11.30

L’e-mail a cui scrivere è: [email protected]

Vi è inoltre la possibilità di contattare il Centro telefonicamente:

Numero verde 800 304271  oppure cell. 348/0908200

Il cellulare è attivo 24 ore su 24, con reperibilità di un’operatrice dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00

Foto di copertina presa dal sito www.newsrimini.it

Il Centro Antiviolenza del Polesine, una risorsa a sostegno delle donne ultima modifica: 2018-08-09T09:31:39+02:00 da Federica Boniolo
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