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Poplab Rovigo, un’eccellenza dai progetti avveniristici

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Poplab è un laboratorio di ricerca e sviluppo all’avanguardia; è composto da architetti, designer e programmatori che sperimentano la connessione tra tecnologie digitali e immersive, l’architettura e il design. È dunque uno studio di progettazione professionale; ma è anche laboratorio di produzione, e centro di ricerca accreditato dal MIUR.

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Foto: pagina Facebook di Poplab Rovigo

La nascita di Poplab

Poplab nasce nel 2015; si propone obiettivi avanguardistici; è di fatto un laboratorio di fabbricazione fablab, studio professionale e spazio formativo. L’obiettivo di Poplab è infatti quello di abbinare l’esperienza in ambito tecnologico a quella della manifattura digitale per sviluppare architetture dinamiche e riconfigurabili; allestimenti e padiglioni temporanei; ed infine, scenari in realtà  virtuale.

Un open-space di 500 mq ricavato dal recupero di edifici industriali

Poplab si trova all’interno del polo di ricerca e innovazione di Rovigo; occupa un open-space di 500 mq all’interno di uno degli edifici industriali dell’Ex Zuccherificio Polesano, recuperati per ospitare incubatore certificato, startup innovative; ma anche centri di ricerca e università. Lo spazio del laboratorio si articola dunque in quattro aree di lavoro; Digitale, Fabbricazione, Elettronica e Costruzione.

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Foto: pagina Facebook di Poplab

La rete dei Fab Lab

Poplab aderisce alla rete globale dei Fab Lab inseriti nel sito della Fab Foundation; ne condivide quindi il regolamento, stilato dal laboratorio Center for Bits and Atoms situato all’interno del MIT di Boston; dall’inglese fabrication laboratory, il fab lab è di fatto una piccola officina; offre servizi personalizzati di fabbricazione digitale; è generalmente dotato di una serie di strumenti computerizzati; ed è in grado quindi, di realizzare, in maniera flessibile e semi-automatica, un’ampia gamma di oggetti.

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Il logo Fab Lab

Gli obiettivi di Poplab

I progetti di Poplab hanno l’obiettivo di rendere più semplice la vita quotidiana delle persone, con il minor impatto possibile sull’ambiente. Puntano dunque, a trovare soluzioni semplici, sostenibili ed efficaci; Poplab infatti, progetta soluzioni innovative; attraverso di esse, è possibile connettere spazi digitali e fisici, supportando così, l’interazione umana.

Il progetto di ricerca T.E.A.M.; Time Enhanced Architectural Modeling

I progetti di Poplab sono orientati dunque, a proporre una prospettiva contemporanea per la costruzione di luoghi di vita e di lavoro; al suo interno si inserisce il progetto di ricerca T.E.A.M.; il programma nasce per facilitare la progettazione di architetture, in particolare di quelle che hanno degli elementi cinetici, come spiega la responsabile progettoPoplab founder. Design e tecnologia digitale qui si fondono per creare esperienze in VR, Realtà Virtuale; ciò avviene anche attraverso l’offerta di una piattaforma in realtà virtuale; grazie ad essa, architetti e designer possono creare e modificare i propri progetti in un mondo simulato.

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Foto: pagina Facebook di Poplab

Il caso studio del padiglione di Osaka; la rinascita in VR

Come primo caso studio, il team di ricerca sceglie di occuparsi di un progetto rappresentativo della storia dell’architettura più recente; si tratta del padiglione per l’Esposizione Universale di Osaka del 1970 di Maurizio Sacripanti. Questa architettura, purtroppo mai realizzata, fu presentata al concorso di idee indetto nel 1968 per selezionare l’edificio che avrebbe rappresentato l’Italia all’Expo. Il padiglione di Osaka diventa così l’occasione per testare gli strumenti digitali adottati; ed anche per sperimentare la relazione tra gli elementi cinetici e il visitatore che viaggia nello spazio; uno spazio virtuale in movimento.

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Foto: pagina Facebook di Poplab

L’esperienza unica di osservare in VR il padiglione di Osaka

T.E.A.M. giunge così a realizzare un futuristico scenario VR; lo scopo è quello di osservare il padiglione di Osaka dall’interno e dall’esterno. L’esperienza è davvero coinvolgente; il visitatore viene catapultato in un universo parallelo; è un viaggio virtuale nel tempo; in questa dimensione, il reale ed il virtuale si incontrano; il percorso all’interno del padiglione assume una connotazione quasi spirituale; la sensazione è infatti quella di esplorare realmente l’interno di una struttura in continuo movimento; la scelta dei colori riporta alla mente le cromie dei cartoons; l’effetto è quello di un viaggio all’interno di un sogno; i rumori di fondo, le musiche, il vociare dei visitatori, lo scorrere dell’acqua, ricreano dunque l’atmosfera respirabile verosimilmente all’Expo di Osaka dell’anno 1970; il padiglione di Osaka in VR è il risultato di una meticolosa ricerca da parte del team che ha lavorato a questa impresa senza precedenti.

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Riproduzione grafica del padiglione – dalla pagina Facebook di Poplab

Il padiglione di Osaka è in tour

Il padiglione di Osaka ha iniziato qualche mese fa il suo tour; visitatori esterni al laboratorio hanno infatti varcato l’ingresso della struttura che Sacripanti aveva immaginato per l’Expo di Osaka del 1970.

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Foto: pagina Facebook di Poplab

Per saperne di più su cosa fa PopLab scrivi a: [email protected]

Poplab Rovigo, un’eccellenza dai progetti avveniristici ultima modifica: 2021-11-08T16:25:11+01:00 da Elisa Padoan

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Julieta B. Mollo

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