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Aviatori Polesani, magnifici eroi fra i cieli del mondo

Umberto Maddalena, uno degli Aviatori polesani

Il 23 maggio del 1928 il dirigibile Italia parte per raggiungere il Polo Nord. Non era nuovo a voli artici, avendone già effettuato degli altri. In quella fredda primavera la spedizione, con a capo il Capitano Umberto Nobile, parte con l’obiettivo di raggiungere il Polo. Il dirigibile raggiunge la sua meta. Anche se le condizioni climatiche non sono delle migliori si riesce in ogni caso a lavorare in modo da effettuare tutti i rilievi scientifici che sono previsti. Durante il volo di rientro, però, qualcosa non va per il verso giusto. Infatti, alle 10.30 della mattina del 25 maggio, l’aeronave cade, inesorabilmente, sul pack. Una parte dell’equipaggio viene sbalzato fuori dalla navicella di comando mentre il restante viene trascinato nuovamente in volo. Il dirigibile, come impazzito, alleggerito del suo carico umano e delle attrezzature riprende il suo volo senza nessun controllo. Dell’aeronave e dei membri dell’equipaggio al suo interno non se ne saprà mai più nulla.

Umberto Maddalena

I restanti membri invece, con mezzi di totale emergenza, affrontano un ambiente totalmente ostile: la banchisa polare. Un luogo desolato, inospitale, con temperature perennemente al di sotto dello zero. A dargli riparo solo una tenda rossa. Ad andare loro in soccorso, uno degli aviatori polesani più illustri. Ma procediamo con ordine ed andiamoli a scoprire. Un ruolo determinante e di indubbio prestigio per la gloriosa epopea degli idrovolanti, lo ebbero due aviatori Polesani : Umberto Maddalena e Giovanni Monti. Il primo nasce a Bottrighe nel 1894, figlio del medico Ettore e della maestra elementare Francesca Bianchi. Dopo gli studi tecnici a Rovigo consegue il diploma di capitano di lungo corso presso l’Istituto Nautico di Venezia e, successivamente, fatta esperienza sulle navi mercantili, riesce ad ottenere il grado di guardiamarina all’Accademia Navale di Livorno.

Allo scoppio della prima guerra mondiale, Umberto Maddalena entra nella neonata aviazione come pilota di idrovolanti. Partecipa a numerose missioni e si distingue sia per la spericolatezza sia per la grande perizia. Su questo vi sono a testimonianza numerose decorazioni di cui, via via, viene insignito. Terminata la guerra partecipa attivamente alla ristrutturazione dell’aeronautica italiana. A lui vengono affidati i compiti di collaudatore, istruttore ed organizzatore delle crociere atlantiche. Il 20 giugno del 1928 è proprio Umberto Maddalena a scoprire, durante una pericolosa ricognizione, la tenda Rossa del generale Nobile sulla banchisa polare ed a portare i primi aiuti. Poco meno di due anni dopo, purtroppo, si inabissa in un incidente di volo nei pressi di Marina di Pisa, a soli trentasei anni.

Giovanni Monti e altri aviatori polesani

Giovanni Monti invece discende da una delle più nobili famiglie di Fratta Polesine. Nasce nel 1900 Durante la giovinezza ottiene successi in diverse discipline sportive e specialmente nelle corse ciclistiche e nel calcio. Presto però si era consacrato all’idrovolo ad alta velocità, conquistando primati e decorazioni.

Amico personale di Gabriele D’Annunzio e di Italo Balbo, Giovanni Monti precipita, per un incidente di Volo, nelle acque del Lago di Garda nel 1931. A lui è intitolato il Velodromo di Padova. Fra gli altri piloti polesani che ottennero prestigio ricordiamo : Aldo Finzi (che partecipa al volo su Vienna con Gabriele D’Annunzio nel 1918), Umberto Klinger (che nel 1938 effettua la prima traversata dell’Atlantico con un aereo di linea civile e che in seguito ricopre numerose cariche nell’aeronautica militare.

Fonte: Sergio Garbato, Vocidihangar. Foto: Ansa,

Aviatori Polesani, magnifici eroi fra i cieli del mondo ultima modifica: 2019-09-19T09:28:25+02:00 da Alessandro Effe

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