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200 metri da amare: l’Italia ai tempi del Coronavirus

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Un male microscopico è arrivato a stravolgere milioni di vite. Scenari fino ad oggi relegati a film apocalittici e di fantascienza si sono materializzati come nessuno mai avrebbe immaginato possibile. Uno spaventoso effetto farfalla. Un uomo vende e uccide un pipistrello e dall’altra parte del mondo migliaia di persone deboli muoiono.
Le paure e le incertezze sono da sempre causate da ciò che non si conosce. L’angoscia per un nemico invisibile che sfrutta proprio ciò che ci rende “umani”. La nostra socialità. Gli abbracci, le strette di mano, i baci. Una cosa però è chiara a tutti. Le nostre vite non saranno mai più come eravamo abituati a viverle all’alba del nuovo millennio. Riducendo l’Italia a 200 metri di libertà per paura del Coronavirus.

Coronavirus 200 metri

Una nuova dimensione da vivere

Improvvisamente siamo stati privati della facoltà di movimento, di lavoro, di affetti. Il nostro orizzonte fisico e mentale è stato drasticamente ridotto. Restare a casa accompagnati dalle note dell’inno d’Italia all’inizio rendeva meno drammatica la situazione. Ci ha fatto sentire uniti contro il male “straniero”. Ma col passare dei giorni, le nostre case hanno assunto sempre di più le caratteristiche di una prigione. Con il conforto della famiglia, in molti casi distante e divisa, unico argine al dramma interiore.
Eppure una cosa si impara dai libri di storia. Quella storia spesso bistrattata tra i banchi di scuola. Che gli italiani, nei momenti più bui, hanno saputo illuminare il mondo con nuove luci. Spetta a noi. Ad ogni singolo italiano. Il Coronavirus ha dichiarato guerra alla nostra libertà. Il Coronavirus ha messo a nudo tutti i difetti di una politica che naviga a vista. Ha distrutto con un colpo di tosse la globalizzazione. Il mondo non è mai stato così piccolo.

Coronavirus 200 metri

Prenderci cura dei nostri 200 metri d’Italia

Ed è proprio qui che noi dobbiamo reagire. Dal Polesine fino a Siracusa, dalla grande Milano fino al più piccolo comune. Se le nostre vite si sono ridotte a 200 metri di libertà, allora trasformiamoli nei NOSTRI 200 metri. Quanti di noi sono ormai abituati a considerare il viaggio, l’escursione, una gita, come qualcosa di lontano, di esotico. Ora siamo costretti ad avere un guinzaglio che ci obbliga a vedere solo quel quinto di chilometro dalle nostre case come l’unico nostro spazio libero. Allora copriamolo di amore. Amiamo ogni singolo centimetro che lo compone. Iniziamo a guardare con occhi nuovi ogni marciapiede, ogni cortile, ogni via. Raccogliamo le immondizie. Accarezziamo gatti e cani randagi. Piantiamo un fiore. Conosciamo le piante che crescono. Chiediamo ai nonni se magari, si possono pure mangiare. Godiamoci l’aria, finalmente libera dallo smog. Salutiamo gli sconosciuti dietro le mascherine. Verranno di nuovi i giorni dei weekend a Parigi. Della gita in montagna. Ma ora abbiamo l’occasione unica di trasformare l’Italia intera in un luogo più bello, più amato. Se è vero che abbiamo paura di ciò che non si conosce. Allora è altrettanto vero che si ama di più ciò che si conosce meglio. Usciamo tutti, ad amare i nostri 200 metri di Italia.

Raccontateci, fotografate e condividete il vostro piccolo pezzo d’Italia, fatecelo conoscere come se fosse la casa di tutti noi.

200 metri da amare: l’Italia ai tempi del Coronavirus ultima modifica: 2020-04-02T18:19:41+02:00 da Antonio Pozzato

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