La chiesa di San Rocco - In centro, uno sguardo al nostro passato

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Arte

La chiesa di San Rocco – In centro, uno sguardo al nostro passato

Per la serie c’era una volta e adesso non c’è più. Oggi voglio parlarvi di un’altra delle tante chiese che, oltre a quella di Santa Giustina, purtroppo è stata smantellata. San Rocco è stata demolita nel 1938 per far spazio al Palazzo Ina. Era un luogo di culto molto caro ai rodigini che esisteva già dal XVI secolo. Chiesa semplice ma di spiccato valore artistico. Basti pensare che al suo interno vi erano anche affreschi di Giovanni Battista Canal. Non tutto però è andato perduto. Alcune sculture piuttosto antiche  della chiesa di San Rocco fortunatamente sono conservate nella Chiesa della Commenda. Due di queste sono opere dell’estense Giuseppe Bossi e rappresentano San Sebastiano e San Bellino. C’è anche una terza opera decisamente prestigiosa. Una statua in legno dedicata a San Rocco e opera dello scultore Giovanni Caracchio.

Ed è proprio nel periodo in cui viene spazzata via San Rocco che iniziano i lavori dell’interramento dell’Adigetto. Non essendo più navigabile data la sua scarsa portata, era semplicemente diventato luogo di dimora per ratti e altri animali portatori di malattie. Per dare lustro a questo nuovo corso di viabilità si pensò di erigere Palazzo Ina e si annientò tutto quello che ne impediva la costruzione. Fra l’altro la guerra frenò i lavori che ripresero più tardi.

Ma chi era Caracchio Giovanni? Era un’artista rodigino di cui si conosce pochissimo. Famoso soprattutto per come lavorava il legno. Il suo modo di intarsiarlo era davvero favoloso. Tre le sue opere più prestigiose due statue dipinte raffiguranti San Francesco d’Assisi e Giovanni Battista e l’altare in legno dorato presenti nella chiesa della Beata Vergine del Soccorso, la Rotonda.
Invece Giovanni Battista Canal, discepolo di Giambattista Tiepolo, era un pittore veneziano degno di grandissima nota. Sembra che alla fine del XVIII secolo abbia affrescato il soffitto della nostra chiesa perduta con il ritratto di San Rocco che veniva portato in Paradiso dagli angeli. Ma non era l’unico dipinto presente nella chiesa.

San Rocco

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Via Angeli faceva parte della Contrada di San Rocco, antichissimo quartiere rodigino che prendeva il nome proprio dalla omonima chiesa. San Rocco si trovava a metà della via, all’angolo con un vicolo che portava all’attuale Corso del Popolo, dove al tempo scorreva l’Adigetto. C’era addirittura una scalinata che permetteva di arrivare ai piedi del fiume. Chiesa con un’unica navata, possedeva ben sette altari. Nel 1607 si aggregò alla Confraternita di San Rocco di Roma. Andrea Biscuola ornò la sua facciata nel 1783. Innumerevoli gli artisti che hanno partecipato a renderla prestigiosa.

Ora, riuscite ad immaginarvi la bellezza di quei tempi? Il pensiero mi rattrista onestamente. Deve essere stato davvero gradevole ritrovarsi in un luogo così particolare e suggestivo per la nostra città. Forse il tentativo di trasformare Rovigo in qualcosa in cui non era, una cittadina più moderna e industrializzata, invece di goderne dello splendore del paese di periferia, dall’aspetto più dolce e meno competitivo, ci ha penalizzato. Avremmo dovuto avere più cura del nostro trascorso e valorizzare maggiormente il nostro ambiente. Ma si sa che dagli errori si può imparare e allora recuperiamo la nostra storia incominciando semplicemente a ricordare chi eravamo.

Foto di rovigodenavolta

La chiesa di San Rocco – In centro, uno sguardo al nostro passato ultima modifica: 2018-02-21T11:44:44+01:00 da Sibilla Zambon
La chiesa di San Rocco – In centro, uno sguardo al nostro passato

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