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Il Delta del Po prima del taglio, storie, miti e trasformazioni

Un magnifico scorcio del Delta del po

Il Delta del Po è un territorio costruito, nel corso di millenni, da sedimenti depositati dal più grande fiume italiano. Essi sono stati poi redistribuiti dall’azione del mare e del vento. E’ solo col tempo che l’uomo ha assunto, per l’evoluzione del Delta, un ruolo sempre maggiore. Diviene grande protagonista quando, circa quattro secoli fa, realizza il taglio di Porto Viro dal quale prende origine il Delta Moderno.

Il fiume nelle credenze popolari

Fin dall’antichità moltissimi studiosi di mitologia e molti geografi, identificarono nel Po il leggendario Eridano, il fiume che la dea Teti generò allo sposo Oceano. Sulle sue sponde, si racconta, Eracle chiese alle ninfe la via per il giardino dove crescevano frutti d’oro. Si narra che lo percorsero anche gli Argonauti, nel loro pericoloso viaggio di ritorno dopo il trafugamento del Vello d’oro. La storia che è nota ai più, però, narra della sfortunata corsa, attraverso la volta del cielo, di Fetonte, figlio del sole. Il giovane, infatti, alla guida di un cocchio, per imperizia, uscì dalla rotta programmata e in un pericoloso saliscendi inaridiva fiumi ed incendiava foreste. Per evitare ulteriori disastri Giove colpì il giovane con un fulmine che cadde nell’Eridano. A questo punto, le Eliadi lo piansero a tal punto che gli Dei, impietositi, le trasformarono in pioppi e le loro lacrime divennero ambra.

Successivamente, i Romani, bonificarono e coltivarono ampi spazi della pianura, estendendo le “centuriazioni” fino dove le condizioni ambientali lo consentivano (in Romagna, a nord dell’Adige e a nord-ovest di Adria). Altrove preferirono insediarsi lungo i fiumi: il maggior centro del Ferrarese fu Voghenza, sull’Eridano. Adria, dal I secolo a.C., assunse il ruolo di municipium. Importante fu pure il luogo dell’attuale S. Basilio, porto marittimo alla foce di un ramo del Po. Fin dalle prime fasi dell’espansione romana la pianura era attraversata da importanti strade consolari, quali la litoranea via Popillia e la via Annia, databili alla seconda metà del II sec. a.C.. Di esse serba memoria la “Tabula Peutingeriana“, la più antica ” carta stradale” europea pervenutaci. Presso Ravenna Augusto fece costruire il porto di Classe per stanziarvi la flotta destinata alla difesa del Mediterraneo orientale. Ravenna dal V sec. d. C. divenne capitale dell’Impero romano d’occidente e città cardine dell’arte bizantina in Europa.

Il Delta del Po prima del Taglio

Prima del taglio di Porto Viro esistevano quattro delta del Po: – uno settentrionale, del Po detto delle Fornaci, i cui rami di foce principali erano il Po di Tramontana, il Po di Levante e il Po di Scirocco, nomi che derivavano dal loro orientamento rispetto ai venti;- uno più a sud, del Po di Ariano, con due rami di foce, il Po di Goro e il Po dell’Abate; – il delta del Po di Volano, a est di Pomposa; – il delta del Po di Primaro, a circa 10 km da Ravenna.

In età altomedievale si verificarono ripetuti cicli di piovosità che favorirono l’estendersi delle paludi. Le strade e gli insediamenti tornarono a svilupparsi quasi esclusivamente lungo i fiumi.
A nord fu fondata Venezia. La via Popillia fu sostituita dalla via Romea, passante per Pomposa, monastero benedettino e importante realtà politica e culturale del Delta. Alla notevole attività iniziale del Po di Volano e del Po di Primaro, alla cui biforcazione nasceva Ferrara, seguirono nel Basso Medioevo le fasi di sviluppo del nuovo corso originatosi a Ficarolo, che alla metà del XIV secolo assunse un ruolo dominante.

I Porti nel Delta

Nel Delta erano stati fondati, fin dall’antichità, vari porti fluviali e marittimi. Dal Medioevo al ‘600 gli approdi più importanti erano da sud verso nord: Cervia, Ravenna, Perétolo, Primaro, Magnavacca (Porto Garibaldi), Volano, Goro, Loreo, Fornaci, Fossone, Brondolo. Porto Viro, sulla sponda destra del Po delle Fornaci, era forse l’antico porto di Loreo. Il termine Viro deriva dal latino “vetero”, ossia vecchio (da vetus-veteris).

Fonte: Parcodeltadelpo. Foto: Tenuta goro veneto, Ecoblog, Mitichestelle.

Il Delta del Po prima del taglio, storie, miti e trasformazioni ultima modifica: 2019-03-27T08:24:27+01:00 da Alessandro Effe

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