Percorrendo la strada che porta verso l’argine sinistro del Po è possibile ammirare campi sterminati e pioppeti che sembrano messi in fila ordinata senza finire mai. C’è il fiume vicino, il Po, che scorre lento e malinconico, affiancato dagli argini, alti quasi come mura di cinta. Sono lì a protezione della popolazione, che in anni passati ha dovuto, con questo fiume, fare spesso i conti. Se ci si passa d’estate, è tutto un rigoglioso verdeggiare di natura e sole. D’inverno il paesaggio cambia, acquista forse più fascino e mistero, più romanticismo, se vogliamo. C’è la nebbia che lo copre, ed i campi ed i pioppeti diventano ombre, protettive o inquietanti, a seconda degli occhi che le guardano. Ma è qui che arriva la magia. Nel momento in cui il tempo ingrigisce e sembra non si possa far altro che aspettare il sole.
La fantasia al lavoro
Proprio in inverno, da queste parti, si inizia febbrilmente a lavorare, perchè poi, d’estate, bisogna divertirsi. Qui, in questo angolo che sembra anonimo tra Rovigo e Mantova. A Bergantino, Melara, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Ceneselli. Nei comuni che fanno parte del distretto della Giostra. Luoghi in cui si crea la magia. Cavalli a dondolo, ruote panoramiche, treni, castelli. Fateci caso la prossima volta che salite su una giostra. Potrebbero averla pensata e costruita proprio da queste parti. Vi operano infatti oltre settanta aziende, con un fatturato di circa 100 milioni di euro l’anno e che eroga lavoro per oltre cinquecento persone. Un’eccellenza tutta Polesana, prima ancora che Veneta. Un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo.
A questo distretto, Palazzo Roverella, ha dedicato una fantastica mostra primaverile, chiusa con numeri record, oltre 40.000 presenze. Curata da Roberta Valtorta e la collaborazione di Mario Finazzi (per il percorso riservato alla pittura), il tutto è stato proposto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e dal Comune di Rovigo stesso. In mostra le esposizioni di giocattoli grandi e piccoli, con numerosissimi modellini e carillon. In più un’ampia sezione fotografica che ha compreso scatti da più di sessanta fotografi dall’Ottocento ad oggi. E poi i quadri. Da Valerio Berruti a Paolo Ventura. Da Giacomo Balla, Massimo Campigli. Per preparare il tutto, l’imprescindibile supporto del Museo della Giostra e dello Spettacolo Popolare di Bergantino.
Il Museo della Giostra
Il Museo Storico della Giostra e dello Spettacolo Popolare di Bergantino è un centro di ricerca unico nel suo genere in Italia, che si occupa del complesso e variegato mondo culturale dello spettacolo popolare di piazza: dalla Fiera medievale al Parco divertimenti dell’Ottocento con i suoi tradizionali spettacoli itineranti (il Teatro delle maschere, dei burattini e delle marionette, il circo, il cinematografo ambulante, le prime giostre mosse a mano dalle origini rituali), fino al Luna Park ipertecnologico di oggi con le sue vertiginose attrazioni.
L’esposizione è prevalentemente documentaria, suffragata da curiosi oggetti originali d’epoca, preziosi e rari strumenti musicali da Fiera dell’Ottocento, modellini di giostre antiche e moderne perfettamente funzionanti, manufatti artistici, avvincenti storie di vita degli itineranti, stampe e dipinti, immagini e filmati in monitor o in videoproiezione: Il percorso offre al visitatore un viaggio immaginario negli spazi del gioco e della fantasia attraverso mondi lontani, concentrati in un ambito circoscritto e trasfigurato da un allestimento coinvolgente e immaginifico. Il Museo si trova a Palazzo Strozzi, in Piazza Matteotti, 85 a Bergantino. Per informazioni si può telefonare al numero 0425/805446. Per visitarlo si possono acquistare i biglietti su questo sito.
Foto: Museo della Giostra.