Il Museo dei Grandi Fiumi è situato in un contesto, di per sè, spettacolare. All’interno di quello che è stato l’ex Monastero degli Olivetani, con un chiostro che vale, da solo, la visita. Siamo stati ospiti della struttura tempo addietro, gentilmente accolti dalla curatrice dott.ssa Chiara Vallin. Gentile e preparata ci ha fatto strada fra le sale di quello che è uno dei più importanti musei del Polesine. Ricca la sua collezione. Essa spazia dall’età del bronzo all’epoca romana ed è integrata da una serie di preziose ceramiche databili tra il quattordicesimo ed il diciottesimo secolo. Un luogo che è stato, prima di tutto, atto alla meditazione. Ed in effetti, se si sale verso il Museo e si osserva il grande chiostro dall’alto, non si può che essere pervasi da un senso di pace, di voglia di silenzio e meditazione.
I tesori del Museo dei Grandi Fiumi
All’interno del museo, come dicevamo, reperti antichissimi che per la maggior parte provengono dal sito archeologico di Grignano Polesine, località Campestrin. lì cui sorgeva quello che ad oggi è il più antico sito di lavorazione dell’ambra di tutto il bacino Mediterraneo. Le ricerche, effettuate dal 2008, hanno portato alla luce luoghi di lavoro di artigiani dell’età del Bronzo, con reperti che, lungo il tratto antico del cosidetto “Po di Adria”, vengono datati al XIII e XII secolo a.C.. Il percorso museale è diviso in tre fondamentali aree che si riassumono in : Bronzo, Ferro, Età Romana. Per ogni epoca si trovano degli appositi totem dedicati che servono ad illustrare i complessi momenti storici cui si fa riferimento.
L’inizio del percorso museale si trova in quello che era il dormitorio del Monastero. Le celle dei monaci sono state utilizzate per quello che viene chiamata Archeologia Sperimentale, ovvero la riproposizione, in scala, di quello che i reperti lasciano trasparire. All’interno del Museo anche reperti di quello che è stato il sito più importante per numero di reperti e che è quello di Frattesina (Fratta Polesine). Grazie a quegli scavi, infatti, si è stati capaci di ricostruire molte delle attività svolte all’interno dei villaggi, tra cui quella tessile.
In viaggio tra gli Equinozi
“In viaggio tra gli Equinozi” è l’iniziativa promossa dal Comune di Rovigo – Museo Grandi Fiumi con la ditta Aqua, che prevede un ciclo di visite guidate alla scoperta di aspetti particolari e percorsi sempre nuovi tra le sale espositive del Museo dei Grandi Fiumi e i suggestivi ambienti dell’antico Monastero di San Bartolomeo, tra la primavera e l’autunno 2019. Il ciclo ha previsto anche due incontri con una piccola rassegna denominata “Il Monastero si racconta” e che prevede analisi più approfondite riguardanti la vita monastica e quello che ruotava intorno ad essa, anche dal punto di vista artistico.
L’altro appuntamento con questa rassegna interna è per domenica 25 agosto ed è sicuramente imperdibile. “In viaggio tra gli equinozi” porterà infatti i visitatori all’interno del Monastero degli Olivetani e della Chiesa di San Bortolo (con una apposita visita guidata). Il tutto con la collaborazione della Parrocchia di San Bortolo e l’Istituto “E. De Amicis” di Rovigo. In occasione della visita guidata i ragazzi dell’Istituto “E. De Amicis” illustreranno i segreti della neo-restaurata tela raffigurante “Il martirio di San Bartolomeo” opera di Benedetto Gennari, nipote ed allievo del Guecino. Informazioni e prenotazioni al 04251540440 oppure per mail ad [email protected].
Fonte: Evento Facebook. Foto: Viaggiericette, Zainoo, PaginaFB Museo Grandi Fiumi.