Dopo averlo gestito per quasi due anni, l’associazione I luoghi dell’abbandono ha comunicato la fine della gestione dell’ex ospedale psichiatrico di Granzette. La notizia si può leggere sulla loro pagina Facebook, dove è presente un post che annuncia la decisione di rescindere dal contratto per la gestione, a malincuore. Nonostante ciò, visto il dispiacere dei tanti visitatori abituali, l’associazione ha fissato per il 2 giugno l’ultima giornata di apertura per visitare l’ex manicomio.
L’impegno dell’associazione fino a oggi
Grazie all’impegno dei ragazzi de I luoghi dell’abbandono, l’ex ospedale psichiatrico di Rovigo (Granzette), ha avuto modo di godere di una nuova vita. L’associazione, guidata da Devis Vezzaro e proveniente da Vicenza, ha lo scopo di riscoprire e rivalorizzare tutti i luoghi abbandonati delle nostre terre; così ha fatto anche con l’ex manicomio, inizialmente vincendo un bando per avere la gestione. Il loro senso di riqualificazione si è tradotto fin dall’inizio con l’apertura gratuita del parco al pubblico, rimettendolo in sesto e ospitandoci anche degli animali.
Dal primo momento in cui hanno avuto questo luogo in mano, i ragazzi si sono messi al lavoro per sistemare l’area: hanno ripulito il parco dalla spazzatura ed eliminato l’erba alta, sbloccato le grondaie, cercato di restaurare gli edifici presenti. Indubbiamente il loro contributo è stato essenziale per un luogo che davvero era dimenticato; la riuscita dei loro progetti si è dimostrata con la grande affluenza di visitatori avuta durante le varie e numerose mostre organizzate.
Le mostre all’ex manicomio
L’associazione, come accennato sopra, non ha pensato solo alla riqualificazione del parco esterno, ma si è occupata anche dei vecchi padiglioni, all’interno dei quali ha conservato gli oggetti rimasti e organizzato diverse mostre per il pubblico. Tra le tante ricordiamo:
- Percorsi della pazzia, un viaggio multisensioriale attraverso le sofferenze vissute dagli ospiti dell’ospedale psichiatrico, osservandone i luoghi e le fotografie esposte;
- la mostra Vajont: l’onda della morte, con la ricostruzione fotografica del grande disastro accaduto nel 1963;
- Il silenzio assordante di Chernobyl, titolo estremamente esplicativo che ha presentato pezzi di vita della cittadina di Pripyat. Un viaggio nel tempo all’interno dell’area di alienazione.
Un ultimo saluto al parco e a I luoghi dell’abbandono
Devis Vezzaro, presidente dell’associazione, ha raccontato con un paio di post su Facebook i motivi per cui si è visto obbligato a rescindere dal contratto. Negli ultimi tempi l’associazione e lo stesso parco sono stati oggetto di intimidazioni e atti vandalici, con una conseguente difficoltà per i ragazzi nella riuscita della gestione. Per quanto abbiano tenuto duro, sono arrivati al limite e non vogliono più rischiare di compromettere la sicurezza dell’ambiente e degli animali presenti. Comunque, I luoghi dell’abbandono lascerà questo luogo con immenso dispiacere, ma contemporaneamente con la speranza che dopo di loro arrivi qualcuno a continuare gli sforzi fatti fino ad ora.
I cittadini di Rovigo d’altra parte si sono mostrati tremendamente dispiaciuti alla notizia; alla vista del sostegno sorprendente ricevuto, l’associazione ha deciso di organizzare un’ultima giornata di apertura al pubblico del parco. Il 2 giugno quindi, dalle 10.00 alle 18.00 si potrà fare un’ultima passeggiata al suo interno, visitare le mostre multisensiorali e salutare gli animali ospiti del parco prima che siano trasferiti. Con l’occasione, si potrà anche rivolgere un saluto e un ultimo ringraziamento ai ragazzi che, con amore e sacrificio, hanno gestito l’ex ospedale psichiatrico fino ad oggi.
Pertanto vi consigliamo anche noi di non perdere quest’opportunità e anche noi auguriamo una buona fortuna a I luoghi dell’abbandono per tutti i loro progetti futuri. Chissà, magari un giorno li ritroveremo a Rovigo!
😮