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La Carboneria a Rovigo e lo spirito liberale polesano

La Carboneria, Gran Guardia ph Alessandro Effe

Cos’è la Carboneria? Una società segreta di ispirazione liberale e democratica. Inizialmente nasce nel meridione. Più precisamente nel Regno di Napoli, circa il 1807. Sostanzialmente è un’opposizione alla politica napoleonica. In seguito si sviluppa in Francia e Spagna. Dopo il Congresso di Vienna del 1815 assume un carattere marcatamente anti-austriaco e conquista anche il resto dell’Italia, fino ad arrivare anche a Rovigo. Ruolo fondamentale all’interno di questa organizzazione era la segretezza.

Si tratta quindi di una ribellione contro il potere, in cui il Polesine è insorto per portare avanti valori come l’unità e la libertà. Un esempio di patriottismo davvero significativo. Ma da dove deriva questo nome? Dal fatto che aveva lo scopo di lottare contro le monarchie assolute, proprio come alcuni secoli prima alla fine del XV secolo. Per fuggire dalla regina Isabella, molti francesi scapparono nelle foreste della Giuria e delle Alpi. Per vivere si misero a carbone, ricavato dalla legna dei boschi.

Pene esemplari

La Carboneria - Villa Molin Ph Massimo Morino
Villa Molin ph Massimo Morino

Il luogo più noto e conosciuto, in cui ancora riecheggia l’eco di tali moti, è sicuramente Fratta Polesine. Per placare questa rivolta è stata applicata una ferma rigidità dai toni duri e nel 1818 iniziarono ad esserci anche i primi arresti. Si vuole stroncare e spazzar via la possibilità di un’Italia unita, con segnali evidenti e chiari. I rivoltosi andavano decisamente fermati e così inizia la repressione. Dopo il banchetto avvenuto la notte di San Martino in Villa Molin, ora nota come Avezzù, di Cecilia Monti, furono arresti: Cecilia stessa, Antonio Fortunato Oroboni e Antonio Villa.

A Rovigo invece è il ballo nella sala degli Arazzi all’Accademia dei Concordi il preludio agli arresti. E’ la notte fra il 6 e il 7 Gennaio 1919. Antonio Lenta, Domenico Zona, Lorenzo Vincenzo Gobbetti, Francesco Cecchetti e Felice Foresti cadono in questa imboscata ben studiata. Felice è nato in provincia di Ravenna, a Conselice. A lui dobbiamo la diffusione della Carboneria in Polesine, è stato il pretore di Crespino e capo della vendita carbonica a Rovigo. Dopo la cattura è condannato a 15 anni di reclusione allo Spielberg, carcere moravo durissimo. Liberato prima di aver scontato la pena, si trasferisce negli Stati Uniti e diventa professore di letteratura italiana alla Columbia. Torna in Italia con la carica di Console USA nel 1856. Non abbandona mai i suoi ideali, ed entra in politica con Mazzini e supporta Garibaldi. Muore a Genova nel 1858.

Ma come si diventata carbonari?

Per iscriversi a questa società segreta bisognava fare cerimonie particolari, in cui bisognava giurare fedeltà assoluta e non tradire mai la causa. Nemmeno sotto tortura. Diversamente, la conseguenza era la morte. Il linguaggio utilizzato era un vero e proprio codice. Molte le frasi che avevano significati specifici.
Liberare la selva dai lupi significava liberare l’Italia dai tiranni.
Suonare a piena orchestra era l’inno ad insorgere.
Per salutarsi usavano segni come soffiare tre fumate consecutive, due a destra e una a sinistra, se stavano fumando oppure battere un bastone o togliersi il cappello in un modo particolare.
La vendita carbonara era un gruppo di carbonari.
Apprendista, maestro e gran maestro i ruoli all’interno della Carboneria a seconda della loro autorevolezza.

Ma a Rovigo, quali i luoghi fondamentali? Il Ponte del Sale, costruito per far passare da un lato all’altro dell’Adigetto era un punto d’incontro per i cugini. La locanda Due Torri, in prossimità delle stesse, era il luogo di incontro in cui venivano prese decisioni importanti. L’Accademia dei Concordi in cui fu progettata dagli austriaci la danza che fu  un vero e proprio agguato che permise di catturare molti di loro. Il Palazzo del Corpo di Guardia in cui è riportata una lapide con i nomi di 30 carbonari della nostra provincia condannati alle carceri della fortezza allo Spielberg o nel castello di Lubiana in Slovenia.

 

Fonte http://carboneriarovigo.altervista.org e https://www.popolis.it/le-giornate-della-carboneria/. Foto coperina Alessandro Effe

La Carboneria a Rovigo e lo spirito liberale polesano ultima modifica: 2018-12-06T09:47:53+01:00 da Sibilla Zambon

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