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Nèkya, le cantiche dantesche. Dopo sette anni al Lemming

Nekyia Teatro Del Lemming

Del Teatro del Lemming abbiamo più volte avuto modo di parlare. Molte, oltre a noi, le voci che hanno, nel tempo, decantato le attività di questo teatro fatta soprattutto di sperimentazione. Un’attività sempre tesa a rendere partecipe lo spettatore del soggetto drammaturgico di una esperienza. E’ sempre stato così fin dalle prime pieces allestite. Ridefinire cioè il senso del teatro ripensato come possibilità concreta per ridefinire il senso di comunità. Considerando cioè il teatro come topos di un rito collettivo. Una ricerca che ha visto riletture di spettacoli come Amleto e Antigone. Spettacoli con coinvolgimento integrale e dove gli attori spesso si scambiano le parti. In modo che ogni attore sia tutti gli attori.

Nekya di nuovo al Lemming

Oltre i due spettacoli sopra citati, un’altro riallestimento che divenne famoso per il Lemming fu Nèkya. Ripreso dalla compagnia dopo 7 anni. Uno spettacolo storico dedicato alle tre cantiche dantesche. In occasione della rassegna Visioni, il Teatro del Lemming propone nella sua città il riallestimento di uno spettacolo storico della compagnia, realizzato l’ultima volta nel 2012: si tratta di Nekyia. Viaggio per mare di notte, rilettura radicale delle tre cantiche dantesche.

Lo spettacolo, dedicato ad un gruppo di 17 spettatori, verrà realizzato dal 19 al 24 novembre alle ore 20.00. Vista la limitazione del numero di partecipanti, la prenotazione è obbligatoria. Il lavoro consiste in una riscrittura delle tre cantiche dantesche che, al di là della lettera e della struttura del testo, vuole restituire, con un gesto estremo e purificato, la complessità del viaggio dantesco ed essere una riflessione sulla condizione psicologica, politica e morale dell’uomo e del mondo in cui vive.

Il viaggio di Dante

Il viaggio di Dante è un viaggio nell’al di là del mondo e insieme è un viaggio alla ricerca del senso ultimo del nostro esserci nel mondo. Dante attraversa la sua anima individuale nello specchio dell’anima universale del mondo e incontra l’anima universale nel riflesso della sua propria anima. Occorre così pensare a Dante come cittadino di una polis, e alla sua Nèkyia, (in greco viaggio per mare di notte o discesa agli inferi), come a un tentativo di rifondazione di una comunità.

Beatrice - Nèkya

Afferma infatti Massimo Munaro, regista dell’opera, “Proporre a un piccolo gruppo di spettatori una Nekyia sulle orme del viaggio dantesco, significa per noi riformulare il linguaggio del teatro in favore della sua essenza di rito radicale e trasformativo. Un rito che sappia interrogare lo statuto teatrale fino a rimettere in gioco i suoi poli fondanti: gli attori e gli spettatori. La loro relazione è qui ripensata, rispetto alla nostra precedent Tetralogia, inaugurata con Edipo, dove il coinvolgimento era pensato per ogni singolo spettatore partecipante, in favore del corpo di una, seppure piccola, comunità.”

Per gli spettatori si tratta così, durante questa esperienza, di rimettere concretamente in gioco il proprio ruolo e la propria funzione: dalla solitaria passività iniziale in Inferno, alla trasformazione, attraverso il Purgatorio, in attori di un gioco collettivo (Paradiso). Lo spettacolo prevede un biglietto d’ingresso di 20 euro; la prenotazione è obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni contattare il Teatro del Lemming all’indirizzo mail [email protected] o telefonicamente al numero 0425070643.

Fonte e Foto: Teatro del Lemming

Nèkya, le cantiche dantesche. Dopo sette anni al Lemming ultima modifica: 2019-11-21T13:28:50+01:00 da Alessandro Effe

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