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Arturo Brachetti, il trasformista – Uno, nessuno e centomila

Una immagine di Arturo brachetti

Arturo Brachetti è nato a Torino circa sessant’anni fa. Fin dagli anni settanta si dedica a portare in giro per l’Italia e l’Europa la magnifica arte del trasformismo. Un’arte che era praticamente scomparsa dopo la morte di Leopoldo Fregoli. Dal 2002 entra nel Guinnes dei primati come il trasformista più veloce del mondo. Unico trasformista a proporre ottanta trasformazioni in uno spettacolo di due ore. Tantissimi i suoi spettacoli e le sue collaborazioni. Come regista, ad esempio, firma Anplagghed, lo spettacolo di Aldo, Giovanni e Giacomo che poi vedrà la luce anche in versione DVD. Come scrittore, il suo ultimo libro è “Tanto per Cambiare” uscito nel 2015 per i tipi di Baldini e Castoldi. Lo si potrà ammirare anche in Polesine, questa sera.

Uno nessuno centomila

Uno nessuno e centomila. Sono infiniti i personaggi e le situazioni che “il maestro del trasformismo internazionale” può creare in un batter di ciglia, con trucchi e abiti scintillanti, ammiccamenti e cappelli. Ma ora si presenta sotto una nuova veste. Un’altra? Ebbene sì. A Tra ville e giardini XX, arriva in Polesine, il fantasmagorico Arturo Brachetti, con la sua nuova proposta “Arturo racconta Brachetti”, che andrà in scena giovedì 25 luglio 2019, alle 21 e trenta, nella immaginifica tenuta Le giarette, a Scardovari di Porto Tolle (Ro).

Una immagine di Arturo Brachetti

Questa volta niente trasformazioni e travestimenti, ma un talk-show in cui in un intervista Arturo introduce i presenti nel suo mondo, al confine tra realtà e palcoscenico, raccontando cosa successe a partire da quel solaio, nella fantasia di un bambino che voleva fare il regista o il papa. Viaggi e debutti, confidenze e ricordi, tutto il dietro le quinte di mille fantasticherie. Ma sarà capace Arturo Brachetti di starsene seduto a rispondere alle domande? Certo che no! Basta un cappello per evocare Fregoli, Parigi e le luci della Tour Eiffel. L’artista non ha bisogno che di se stesso per creare movimento e immaginazione, come un magico stregone con la sua bacchetta. Bastano le ombre cinesi ed un tavolo da disegno con la sabbia, per tracciare sogni in marcia verso l’orizzonte.

Scardovari e Porto Tolle

A proposito di visioni oniriche, più che azzeccato è il palcoscenico naturale di questa intervista-show. Tra ville e giardini con Comune di Porto Tolle propongono il cuore verde-azzurro del Parco del delta del Po, la parte veneto-polesana, dichiarato patrimonio dell’umanità Unesco e riserva della biosfera. Là dove l’ultimo lembo di terra incontra il mare e le valli percorrono tutto l’orizzonte, lo spazio e il tempo prendono un ritmo umano e tutto diventa possibile.

una immagine di Scardovari che ospiterà lo spettacolo di Arturo Brachetti

Scardovari è davvero l’ultima frontiera, dove pescatori e bonificatori hanno strappato le paludi alla malaria e plasmato l’attuale paesaggio, lungo il Po di Tolle che entra in mare. Tenuta Giarette, era una delle poche borgate dislocate qua e là lungo la strada verso Tolle, che presero il nome per lo più dalla configurazione del terreno: giarette deriva da “giara”, cioè ghiaia, una piccola spiaggia. Oggi è un grande fondo agricolo di 400 ettari, dove le quattro case rurali sono state ristrutturate e suddivise in appartamenti per vacanze, dipendenza del Barricata holiday village.

Fonte: Wikipedia, Tra ville e giardini. Foto: Magicoveneto, Fermata spettacolo, SempioneNews.

Arturo Brachetti, il trasformista – Uno, nessuno e centomila ultima modifica: 2019-07-25T09:26:03+02:00 da Alessandro Effe

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