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Il monastero e la città, vita religiosa, arte e cultura

Il monastero e la città

Il monastero degli Olivetani, a San Bortolo, è senza dubbio uno dei luoghi più ricchi di storia della città. Un complesso che conserva tutt’oggi intatta la magia di tutto il passato al suo interno. Una struttura dove oggi sorge, meravigliosamente inserito, il Museo dei Grandi Fiumi. Una delle meraviglie di quest’ultimo è proprio quella di poter visitare un museo nel museo. Passeggiare in quelle che furono le vecchie celle dei monaci, nei corridori pregni di silenzio e preghiera che per decenni hanno accolto e custodito riti e segreti.

Il monastero degli Olivetani

All’inizio c’erano gli Umiliati, movimento religioso presente in Polesine nella prima metà del XIII secolo. Le prime notizie di abitazioni fuori dalle mura risalgono a quel periodo.Erano presenti abitazioni e confraternite laiche dedite alla tessitura ed alla lavorazione della lana. Nel 1254 si innalza una chiesa in onore della Santa Vergine e del Beato Bartolomeo Apostolo. Una chiesa piccola, un piccolo chiostro, ma sufficiente per la piccola comunità. L’ordine è soppresso da papa Sisto IV favorendo l’insediamento di una comunità benedettina di Monte Oliveto. Il plesso passa ufficialmente agli Olivetani ed abate generale dell’ordine è Nicolò Roverella.

Il monastero e la città

Per garantire maggiori introiti si annette al complesso anche la chiesa di Santa Maria dei Sabbioni. Viene demolito il vecchio convento ed inizia gradualmente la costruzione del nuovo edificio. Di anno in anno verrà ristrutturato e modificato diverse volte. Proprio per questo motivo nel 1550 si impianta una fornace in modo che i monaci potessero attuare loro stessi i lavori di ampliamento. Si ricostruisce la chiesa, su progetto di Bartolomeo Bonrizzo con i lavori che terminano nel 1565. I lavori e le attività proseguirono nel tempo fino a quando il Polesine finisce sotto la dominazione francese.

Il monastero e la città

Sotto l’impero napoleonico il chiostro viene soppresso. Si riattiva anni dopo sotto la prima dominazione austriaca. Con il ritorno al potere dei francesi però, gli Olivetani vengono definitivamente allontanati dalla città e la chiesa affidata all’ente per la conservazione degli edifici sacri. Ecco, come potete notare la storia è tanta e tante le cose di cui parlare e discutere. Questo il lietmotiv della due giorni di incontri nel seminario che ha come titolo “Il Monastero e la città” e che 15 e 16 novembre, presso il Museo dei Grandi Fiumi, affronterà diversi temi legati al monastero. Molti gli ospiti e, per la due giorni, si prevedono anche delle visite guidate gratuite che saranno senza dubbio da non perdere.

Si inizia venerdì 15 Novembre alle ore 9.30 con la presentazione del seminario e si continua con la convegnistica fino alle 18. Gli argomenti trattati vanno dalla fondazione del Monastero degli Olivetani all’arte ed alla cultura del periodo . Alle 18.30 è previsto poi, dentro la chiesa di San Bartolomeo, un concerto d’organo. Si riparte sabato 16 alla stessa ora con due convegni che partono dalla musica e dal teatro presenti a San Bartolomeo, fino ad arrivare alla parabola finale della vita del Monastero e la sua soppressione. Un’occasione sicuramente da non perdere. Per maggiori informazioni e per eventuali prenotazioni delle visite guidate potete scrivere a [email protected].

Il monastero e la città, vita religiosa, arte e cultura ultima modifica: 2019-11-13T11:25:17+01:00 da Alessandro Effe

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