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Palazzo Angeli – Un angolo di storia in una delle vie porticate della città

Palazzo Angeli

Di via Angeli abbiamo già detto, è una delle tre strade porticate della città e personalmente è una via che mi affascina molto. Spesso mi capitava di tornare tardi dal lavoro e durante la settimana, quando già era buio da un pezzo, percorrevo la strada quieta e silenziosa godendomela ad ogni passo. Presa da Palazzo Minelli è ancora più bella, con Palazzo Roverella che pian piano si avvicina ed il centro che è subito dietro l’angolo. E’, a Rovigo, uno dei miei posti della memoria preferiti. Alcuni negozi hanno chiuso ed altri hanno aperto, il fascino è rimasto assolutamente intatto.

Uno dei luoghi simbolo è, indubbiamente, il palazzo che le da il nome : Palazzo Angeli. Nel suo Diario, Gioacchino Masatto ci informa che nel 1756, Cherubino Zaghis ristruttura una casa in contrada San Rocco e ne volta la facciata verso la via (facendo supporre che prima affacciasse sull’Adigetto). Qualche tempo dopo quella casa diviene di proprietà del conte Giovanni Angeli, ed in quell’area viene edificato il palazzo omonimo. Si è portati a supporre che il conte avesse a disposizione un’area di dimensioni modeste nelle sue proprietà e  che l’allargamento è stato reso possibile dall’acquisto dell’immobile dello Zaghis.

La prima menzione del Bartoli

Palazzo Angeli

E’ il Bartoli il primo scrittore a menzionare il palazzo, nel 1780. In Accademia dei Concordi è custodito un disegno della facciata del palazzo. Ha forme diverse rispetto a quelle poi realizzate e si suppone che faccia parte di un progetto poi abbandonato o successivamente rielaborato. Altro foglio, sempre all’interno dell’Accademia, riporta un rilievo dell’edificio e contiene la descrizione anche della parte che guarda verso l’Adigetto. Francesco Bartoli ci informa anche circa le decorazioni del palazzo.

I primi affreschi appartengono al veneziano Giovanni Battista Canal che ebbe come collaboratori il vicentino Paolo Guidolin ed il conterraneo del Canal, Antonio Mauri. Gli stucchi furono realizzati da Basilio Serra mentre il veronese Gaetano Muttoni si occupa, nel 1785, delle sculture. Dentro il palazzo, nel maggio del 1797, è relegato l’ultimo podestà veneto di Rovigo, Nicolò Venier. L’edificio diviene meta di alcuni visitatori importanti, da Garibaldi ad Umberto di Savoia. Il palazzo è abitato dalla famiglia Angeli per circa un secolo e l’ultimo discendente, il conte Domenico, alla morte, avvenuta nel 1876 lascia il bene al Comune.

Gli usi successivi ed il possibile futuro

Dal 1877 al 1879 il palazzo ospita il Liceo Ginnasio, poi gli uffici della Provincia divenendo anche abitazione prefettizia. Dopo essere diventato anche convitto femminile diviene, nel 1907, sede degli uffici del Consorzio Agrario. In anni più recenti e fino al 1982 è stato come sede della Questura. Oggi per Palazzo Angeli si parla di una riqualificazione che possa portarlo a diventare nuova sede del Consorzio Universitario di Rovigo e della Facoltà di Giurisprudenza.

Fonte : Discovery Rovigo, Flickr, Rovigo, ritratto di una città

Palazzo Angeli – Un angolo di storia in una delle vie porticate della città ultima modifica: 2018-11-02T08:38:29+01:00 da Alessandro Effe

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