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I Fegatini di coniglio con salsa al finocchio ed olive nere

Un piatto di Fegatini di coniglio

“Fate come gli alberi: cambiate le foglie e conservate le radici. Quindi, cambiate le vostre linee di pensiero, ma conservate i vostri principi”. Così il poeta e artista Victor Hugo, afferma in uno dei suoi aforismi. Cambiare le foglie e conservare le radici. Il Polesine è per comodità, suddiviso in tre aree: a ovest l’Alto Polesine i cui comuni più estremi confinano verso nord con il Veronese e la Bassa padovana, a sud con il Mantovano, il Ferrarese e l’Emilia Romagna. Il centro della provincia, in cui sorge la città di Rovigo, viene generalmente chiamato Medio Polesine.

La vocazione rurale polesana

La parte più orientale invece nota come Basso Polesine, è quella che ospita una buona parte del Delta del Po. Il Polesine conserva ancora oggi una forte vocazione rurale. La maggior parte del territorio della provincia è destinato ad uso agricolo e presenta testimonianze del suo patrimonio architettonico rurale. Le corti rurali sono parte integrante del paesaggio polesano e costituiscono la traccia visibile della millenaria tradizione contadina che contraddistingue le nostre terre. Tipologia edilizia molto diffusa, costituiscono un perfetto connubio tra abitazione e azienda agricola.

Nei secoli sono intervenuti molteplici fattori che hanno modificato notevolmente il panorama agro-forestale modificandone completamente l’ampiezza e la forma del suo territorio e di tutta la bassa pianura veneta. Questo ha causato un continuo e significativo cambiamento nella trama degli insediamenti nel suo territorio e nelle stesse caratteristiche delle comunità umane che si sono succedute nel controllo del territorio e che a loro volta ne hanno modificato il corso e la forma per le loro esigenze pratiche ed economiche.

Le carni di “campagna”

E’ per questo motivo che, molte tradizioni, soprattutto legate alle carni, provengono dalla grandissima capacità di scelta di quegli animali “da campagna”. Anatra, oca, fagiano, faraona, pollo, tacchino ed il coniglio. Per quest’ultimo, oggi, proponiamo una ricetta particolare, con una parte delle sue interiora.

Ingredienti:

– Fegatini di conglio gr.250,
– olive nere gr.150,
– pasta sfoglia gr.80,
– brodo vegetale dl.2,
– pomodoro ramato gr.50,
– farina 00 gr.10,
– scalogno gr.20,
– buccia d’arancia gr.10,
– un finocchio,
– alloro,
– aglio Polesano IGP, q.b.,
– olio EVO q.b.

Preparazione: Fate rosolare lo scalogno con aglio, alloro ed un po’ d’olio. Aggiungete il finocchio (gr.15 circa) e il brodo e portate a bollore. Togliete poi alloro e aglio, frullate, aggiustate di densità e sapore e filtrate con uno scolino. Stendete la pasta sfoglia tirandola molto sottile, poi fatela cuocere in forno a 200° per 5 minuti circa, fin quando assume un bel colore dorato. Se non avete voglia di fare la pasta sfoglia a mano potete acquistare quella già pronta. Tagliate olive, il pomodoro e la buccia d’arancia a dadini. Conditeli con olio, sale e pepe. Adagiate sul piatto un piccolo disco di pasta sfoglia. Infarinate i fegatini e passateli velocemente in padella con olio e alloro. Dovete far attenzione alla cottura, devono risultare croccanti all’esterno e rosati all’interno. Tagliateli a fettine, adagiateli accanto al millefoglie, copritela con la salsa di finocchio e completate con un filo d’olio a crudo. Potete guarnite con alcune barbe di finocchio.

Consigliamo di abbinare a questo piatto un vino rosso che però non sia troppo strutturato. Rimanendo nella zona dei colli Euganei potremmo optare per un merlot.

Fonte: Tesi Angela Paparella. Foto: Il golosario, Cucchiaio D’Argento,

I Fegatini di coniglio con salsa al finocchio ed olive nere ultima modifica: 2019-07-01T08:44:25+02:00 da Alessandro Effe

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