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L’ambiente di lavoro. L’Ing. Schiesaro e la sanificazione

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Si va verso un ritorno alle normali attività, con tutte le precauzioni e le paure del caso. Per questo, quando ho parlato con l’Ingegner Enrico Schiesaro, professionista rodigino e amico, mi sono persuaso che un suo intervento sarebbe stato più efficace per provare ad affrontare il tema. Enrico è ingegnere meccanico preparatissimo ed esperto nella progettazione di impianti. Ecco perchè ho ritenuto, con piacere, di ospitare le sue parole in questa prima parte di trattazione. Perchè il tema è importante. Dobbiamo convivere a lungo (speriamo di no) col virus e dobbiamo imparare nuovi modi di agire di di tenere sotto controllo la nostra igiene. Anche quella legata agli ambienti di lavoro. Enrico è anche un giocatore e grande appassionato di baseball, ho ritenuto di rendergli omaggio con una foto sportiva.

L’ambiente di lavoro ai tempi del virus

Nella guerra che ci troviamo a combattere l’arma della conoscenza potrebbe essere molto potente per contrastare questa pandemia. La conoscenza deve essere diffusa e non rimanere ad appannaggio di pochi, la conoscenza deve essere per tutti (questo è il mio parere). E’ per questo che questo pezzo, con modestia e attenzione, vuole argomentare un tema molto serio. Il tema che descriverò interessa tutti noi che usciamo di casa per fare la spesa o per portare fuori il cane e cerca di dare risposta a questa domanda: fino a che punto le restrizioni che ci stanno chiedendo di rispettare sono efficaci? Conoscendo la risposta saremo forse più consci e rispettosi delle regole.

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Secondariamente vorrei suggerire un’idea per quando ci sarà la ripresa delle attività. Gli impianti di climatizzazione potrebbero fare da spartiacque per riconoscere quali attività (e l’ambiente di lavoro più sano) possono aprire per prime e quali no (quindi non sul codice ATECO).

Il Covid-19 e le sue regole

Il SARS-CoV2-19 è un virus, quindi le sue regole di diffusione non sono quelle dei batteri, questo per dire che se esistono Unità Trattamento Aria dotate di filtri (fatta eccezione per i contesti ospedalieri in cui per alcune zone esistono filtri assoluti), per i contesti residenziali e terziario (ad esempio gli uffici) i filtri non saranno capaci di bloccare i virus nel loro transito. Proprio perché il SARS-CoV2-19 (ogni volta che lo scrivo mi pare di essere Harry Poter con Lord Voldemort) è un virus molto contagioso, potenzialmente letale e mai conosciuto, non esistono in letteratura tecnica modellazioni matematiche che lo possano descrivere, quindi, ad oggi la dinamica di trasmissione di “Tu-sai-chi” è ritenuta paragonabile all’influenza stagionale ma con molta più capacità di infettare le persone.

Questo aspetto è per dire che tutte le considerazioni che leggerai dopo hanno questo limite ma ne descrivono bene il comportamento, unica via per non farci prendere “dalle sensazioni”, dobbiamo accettare dei margini di incertezza che la nostra conoscenza inevitabilmente ha in questo periodo nei confronti del Virus ma con quello che abbiamo possiamo riconoscere il suo comportamento, ben consci che il SARS-CoV2-19 è molto più contagioso.

Fine Pt.1

L’ambiente di lavoro. L’Ing. Schiesaro e la sanificazione ultima modifica: 2020-04-16T17:34:54+02:00 da Alessandro Effe

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