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Tartufo Bianco del Delta del Po, ghiottoneria polesana

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E’ iniziata il primo di ottobre, in Veneto, la ricerca del tartufo bianco pregiato. Sarà possibile raccoglierlo sino al 31 dicembre. Il Tartufo Bianco (Tuber Magnatum Pico) è, senza ombra di dubbio, quanto di più pregiatoo possa esserci da punto di vista gastronomico e commerciale. Umbria, Piemonte e Marche le regioni di provenienza dei tartufi bianchi più pregiati e rinomati al mondo. Il tartufo bianco è da sempre considerato una prelibatezza per pochi eletti. Si racconta che gli Egiziani preparassero per i faraoni piatti a base di tartufo bianco e che Alessandro Magno ne fosse un grandissimo estimatore. Addirittura si vocifera che Camillo Benso conte di Cavour, lo usasse come mezzo di rabbonimento per avversari e capi di stato esteri.

Tartufo bianco del Delta del Po

Senza dover andare troppo lontano, anche il Polesine ha il suo pregiato tartufo bianco. Viene dal Delta del Po e la sua tradizionale bontà preservata e raccontata dall’Accademia del Tartufo. Le caratteristiche sono : un aspetto globoso, con numerose depressioni sul perizio. Una superficie esterna che è liscia e leggermente vellutata. Il colore varia dall’ocra pallido al crema scuro fino ad arrivare al verdastro. La gleba è inconfondibile e si presenta bianca e giallo/grigiastra con sottili venature bianche. Il suo profumo è piacevolmente aromatico, ma diverso dall’agliaceo degli altri tartufi.

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foto: Pixabay

Vive in simbiosi con querce, tigli, pioppi, salici. Ha bisogno di terreni particolari con condizioni climatiche altrettanto speciali. Il suolo deve essere soffice e umido per la maggior parte dell’anno. Il tartufo bianco va mangiato rigorosamente crudo; dopo averlo spazzolato con uno spazzolino morbido e mano leggera, va affettato a scaglie molto sottili, grazie all’apposito affetta tartufi, direttamente su un risotto, su un piatto di tagliatelle al burro, su un uovo all’occhio di bue. Più il piatto è semplice più si esalta il profumo e l’aroma del tartufo bianco.

Uova al tartufo e porcini

Vi presentiamo oggi una ricetta semplice ma che il tartufo bianco renderà divina. Crediamo infatti che, avendo il prezioso tubero come esaltatore naturale, il modo migliore per gustarlo sia nei piatti semplici. Intanto vi raccontiamo una curiosistà. Nel 1968 Gennaro Vicentini, tartufaio storico, raccoglie, nell’area deltizia, un tartufo bianco pregiato che registra il peso record di 1 chilo 650 grammi. Uno dei discendenti di Gennaro è oggi tra i soci fondatori dell’Accademia del Tartufo.

Ingredienti

  • 4 uova fresche;
  • Crema di funghi porcini e tartufo;
  • 90g panna da cucina;
  • burro;

Preparazione

Per la preparazione di questa ricetta, avrete bisogno di 4 cocotte di ceramica (che reperirete facilmente in qualsiasi supermercato) da forno di diametro di circa 7 cm e altezza circa 4 cm. Imburrate le pareti interne delle cocotte. Per ogni porzione, disponete nella cocotte mezzo cucchiaino di Crema ai Funghi Porcini e Tartufo e 1 cucchiaio di panna da cucina. Miscelate gli ingredienti nella cocotte. Aggiungete un pizzico di sale e pepe. Infornate le cocotte a 160° per circa due minuti, il tempo necessario a scaldare la crema. Togliete quindi dal forno e lasciate raffreddare per circa due minuti. Servite direttamente nella cocotte. Gustate questo delizioso piatto come antipasto o come eventuale secondo. Accompagnatelo con del Franciacorta extra-brut e buon appetito!

Fonte: Accademia del tartufo, Tartuflanghe. Foto di copertina: “Guido: White Truffle & Eggs” by Andy Ciordia is licensed under CC BY-NC-ND 2.0 

Tartufo Bianco del Delta del Po, ghiottoneria polesana ultima modifica: 2019-11-25T11:35:02+01:00 da Alessandro Effe

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