Il Polesine ed i formaggi. Eccellenze da far emergere. – itRovigo

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Il Polesine ed i formaggi. Eccellenze da far emergere.

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Che il Polesine sia terra a vocazione agricola non vi è dubbio alcuno. Che, spesso e volentieri, non riesca a far emergere al meglio le proprie eccellenze eno-gastronomiche anche. Ad esempio non molti sanno che anche in Polesine vi sono formaggi di qualità e che, nel corso degli anni, allevamento e pastorizia hanno avuto un incremento anche in Polesine. Si tratta ovviamente di prodotti di nicchia e per cui non vi sono al momento produzioni o vendite massive. Ci piaceva però prendere spunto da vecchie fonti per porre l’accento su un altro prodotto che, nel nostro territorio, potrebbe rappresentare eccellenza. E d’altronde basta pensare alla tradizione dei nostri salumi che, nel tempo, è venuta a mancare come produzione di massa per radicarsi magari in piccole macellerie che ancora conservano grandissime tradizioni.

Il Polesine e i formaggi

Che il prodotto, seppur di nicchia, sia di pregevole fattura, ci viene ricordato dal presidio Slow Food di Rovigo che ha organizzato apposite serate degustative con specialità e prodotti di nicchia. Selezionati proprio dal presidio rodigino per essere protagonisti di un incontro gastronomico che ha visto protagonisti anche le verdure di Lusia e che, all’assaggio, ha convinto anche i più scettici. In quel caso sono stati dei caprini ed un formaggio fresco le punte di diamante. Sono, infatti, di difficile reperibilità commerciale e con una produzione molto limitata. Si tratta di piccoli allevamenti che, in questo caso, troviamo dalle parti di Guarda Veneta e Cavanella Po.

Arriviamo anche ad Ariano Polesine con un allevamento di 15 ettari e 40 mucche che mangiano solo quello che viene prodotto nel perimetro. Tutto rigorosamente biologico. Negli altri due casi elencati, invece, si parla di allevamenti rispettivamente di 60 e 450 pecore. In tutti e due i casi si produce formaggio a latte crudo. Tre magnifiche eccellenze che rappresentano in maniera degna il territorio. Dove ancora non si è affermata una vera e propria industria casearia (come in altri luoghi della pianura veneta). E pensare che, nel tempo, qui esisteva un fiorente commercio di torelli, che erano ricercati per la resistenza al lavoro e alla fatica. Il latte delle mucche che partorivano, però, veniva utilizzato per nutrire i vitelli e non era quindi destinato al formaggio.

L’industria domestica del formaggio

Esisteva, da sempre, un’industri domestica di sussistenza per i fabbisogni familiari. Si produceva infatti un formaggio non molto stagionato che poteva essere paragonato all’Asiago. E d’altronde non manca di certo la natura amica. Oltre ai tre esempi che abbiamo riportato, negli ultimi anni, transitando lungo le rive del Po si potevano ammirare grandissimi greggi di bovini (con gli immancabili cani). Vengono infatti portati in Polesine a svernare dal Trentino, a riprova della bontà dell’aria e dell’entroterra. Non possiamo che auspicare che le delizie del latte trovino sempre più spazio nel panorama eno-gastronomico del Polesine.

Fonte: Vino e cibo.

Il Polesine ed i formaggi. Eccellenze da far emergere. ultima modifica: 2020-02-18T18:23:21+01:00 da Alessandro Effe

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